lunedì 29 Settembre 2025
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Teatro e musica nel carcere minorile: un progetto di riscatto.

All’interno delle mura dell’Istituto Penale Minorile, un’azione creativa ha preso forma: le riprese del videoclip “Una speranza mille sentimenti”, un’opera artistica interpretata da Alex Simbana, in arte El Simba, figura di spicco della compagnia teatrale Puntozero.
Questo percorso artistico ha rappresentato per El Simba un’efficace distacco da un passato legato al Beccaria, offrendo una nuova prospettiva e un’espressione personale attraverso la musica e la recitazione.
La presentazione del progetto si è svolta presso l’Università Statale di Milano, come culmine di “La Statale al BeKKa”, un laboratorio teatrale innovativo.
“La Statale al BeKKa” si distingue per la sua struttura peculiare: un programma accademico integrato che coinvolge attivamente studenti universitari, creando un ponte tra l’apprendimento formale e l’esperienza diretta con la realtà del sistema penale minorile.
Dal suo avvio nel 2016, questo laboratorio ha permesso a più di 350 studenti di varcare la soglia di un istituto penale, immergendosi in un contesto complesso e collaborando con i detenuti coetanei.
Attraverso questa interazione, i giovani universitari si confrontano con tematiche cruciali e spesso inesplorate, quali il concetto di giustizia, la severità della pena, l’esperienza della detenzione, i pregiudizi sociali, la possibilità del perdono e la ricerca della libertà.

Il progetto “La Statale al BeKKa” si configura come un’espressione significativa dell’identità dell’Ateneo, che si proietta non solo come centro di produzione e diffusione del sapere e di formazione professionale, ma anche come un baluardo culturale e civile, aperto alla società e proiettato verso il mondo.

Come sottolinea la Rettrice Marina Brambilla, il teatro si rivela uno strumento potente di crescita e trasformazione, capace di contrastare fenomeni di devianza e violenza, offrendo ai giovani detenuti, indipendentemente dalla loro nazionalità, un’opportunità concreta di riscatto e cambiamento.

L’iniziativa, ideata da Mariacristina Cavecchi e Margaret Rose, si pone l’obiettivo di far luce su una realtà spesso relegata nell’ombra, quella del carcere minorile, stimolando la riflessione sui temi della giustizia, della detenzione e delle conseguenze della pena.
Il desiderio che anima il progetto è quello di seminare i presupposti per un futuro diverso, fondato sull’inclusione e sulla compassione umana, un futuro in cui la possibilità di redenzione sia accessibile a tutti.

I laboratori offrono uno spazio sicuro per l’esplorazione emotiva e la creazione artistica, contribuendo a costruire ponti tra mondi apparentemente distanti e a promuovere un approccio più empatico nei confronti della complessità umana.

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