A Garbatella, questa mattina, un’azione dirompente ha interrotto la quiete abituale: sirene antiaeree improvvisate, la pioggia di volantini che recavano un messaggio agghiacciante – “La tua casa sarà bombardata tra 10 minuti.
Vattene subito” – un’eco disturbante delle procedure militari adottate dall’esercito israeliano nei confronti della popolazione palestinese.
L’azione, orchestrata dal Comitato “Garbatella solidale e resistente”, si configura come un atto di empatia radicale, un tentativo di interiorizzare, per un istante, l’angoscia e la precarietà vissute quotidianamente nel territorio palestinese.
Il fulcro dell’azione risiede nella simulazione di un espatrio forzato: dieci minuti per abbandonare le proprie case, per affrontare l’incertezza di un rifugio senza meta, un’esperienza progettata per smuovere le coscienze e scuotere l’apatia.
Il Comitato sottolinea con veemenza che l’indifferenza, la passiva accettazione di un destino segnato, trasforma l’osservatore in complice silenzioso di un dramma di portata incommensurabile.
La distruzione sistematica della Palestina, la sua erosione culturale e demografica, il degrado ambientale che ne consegue, vengono denunciati come manifestazioni di un genocidio lento e perpetrato in nome di una sicurezza illusoria e di una democrazia contorta.
Questa narrazione impietosa svela come le azioni di Israele siano funzionali agli interessi di una élite economica e politica, operando all’interno di un sistema capitalistico imperiale che sfrutta la disperazione umana e la devastazione territoriale per accrescere il proprio potere.
L’orrore dilagante, la costante violazione dei diritti umani e la perdita di vite innocenti generano un profondo turbamento morale.
L’accettazione passiva di tali atrocità, la tolleranza nei confronti di una simile ingiustizia, erodono la nostra umanità, lasciando una cicatrice indelebile sulla coscienza collettiva.
Il Comitato “Garbatella solidale e resistente” lancia un appello urgente al Governo italiano, richiedendo un cambio di rotta nella politica estera.
Si invocano canali umanitari aperti e immediati, l’interruzione del flusso di armamenti e la revisione degli accordi commerciali con lo stato di Israele.
Si esorta, inoltre, a garantire la libertà di azione della Global Sumud Flotilla, una missione umanitaria volta a portare aiuti e solidarietà al popolo palestinese, un gesto di sfida all’ingiustizia e di speranza per un futuro di pace.
L’invito è chiaro: unirsi alla Flotilla, sia nel corpo che nello spirito, per ergersi a baluardo a fianco del popolo palestinese, un popolo che lotta per la propria esistenza e dignità.