La riapertura del Teatro della Cometa rappresenta un atto di profonda resilienza culturale e un omaggio all’eredità cosmopolita della sua fondatrice, Anna Laetitia Mimì Pecci Blunt.
In un contesto globale segnato da fragilità e incertezze, la sua rinascita, resa possibile dall’impegno di Maria Grazia Chiuri e della sua famiglia, si configura come un faro di speranza per Roma e per l’intero panorama artistico italiano.
Dopo un decennio di intensa attività come direttrice creativa di Dior, Maria Grazia Chiuri ha scelto di reinvestire le proprie energie nella sua città natale, riportando in vita un luogo storico che versava in condizioni di grave degrado.
Il restauro, magistralmente curato dall’architetto Fabio Tudisco, ha restituito al teatro la sua originaria bellezza, evocando l’eleganza e la raffinatezza di un teatro di corte barocco, come concepito dall’architetto Tomaso Buzzi.
L’intervento non si è limitato a un mero restauro estetico; ha rappresentato un atto di amore verso un patrimonio culturale che rischiava di essere dimenticato.
La stagione inaugurale, che abbraccia i mesi di ottobre e novembre, si propone come un percorso inedito tra prosa e musica, riflettendo la visione eclettica di Mimì Pecci Blunt.
Un cartellone multidisciplinare, costruito in sinergia con un comitato scientifico di altissimo profilo – Lorenzo Salveti per la prosa, Massimo Spada e Sara Castiglioni per la musica – che racchiude voci e talenti rappresentativi del panorama artistico contemporaneo.
Il mese di ottobre si apre con “La Vita meravigliosa”, un omaggio a Patrizia Cavalli, una figura di spicco nell’innovazione dello spettacolo.
A seguire, un ricco programma musicale che spazia dalle nuove sonorità di Lucy Railton, con il suo album “Blue Veil”, alle interpretazioni di figure chiave della scena classica attuale, come Luigi Carroccia, Andrea Obisio, Erica Piccotti e Beatrice Rana, affiancati dal contributo di Massimo Spada.
Novembre sarà caratterizzato da un dialogo intenso tra le arti, con “Piano Solo” di Danilo Rea, un omaggio evocativo al jazz degli anni Venti, e l’imperdibile rappresentazione di “Delitto e Castigo” di Fëdor Dostoevskij, nell’adattamento teatrale di Glauco Mauri e la regia di Andrea Baracco.
La scelta di “Delitto e Castigo”, un’opera che esplora le profondità dell’animo umano e le conseguenze delle proprie azioni, si lega strettamente alla volontà di preservare la fiamma della tradizione, citando Jean Jaures: “Difendere la tradizione non significa conservare le ceneri, ma tenere accesa la fiamma.
“Questo principio guida l’operato della Compagnia Mauri Sturno, che celebra il ventennale della sua rappresentazione di “Delitto e Castigo”.
L’adattamento teatrale di Glauco Mauri, pietra miliare del teatro italiano, si configura come un ponte ideale tra passato, presente e futuro, onorando la memoria dei fondatori e aprendo un nuovo, promettente capitolo per la compagnia, un luogo di ricerca e innovazione artistica al servizio del pubblico.
La riapertura del Teatro della Cometa non è solo un evento culturale, ma un atto di fiducia nel futuro dell’arte e della cultura italiana.