lunedì 29 Settembre 2025
19.6 C
Napoli

Napoli, protocollo storico: nuova era per il D.Lgs. 231

Un’azione sinergica e strategica per la tutela dell’economia legale e il contrasto alla criminalità d’impresa ha visto il coinvolgimento del Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Napoli, i Procuratori della Repubblica del Distretto e il Comandante Regionale Campania della Guardia di Finanza, culminando nella stipula di un protocollo d’intesa di rilevanza cruciale.
L’accordo non si limita a formalizzare una collaborazione, ma definisce un nuovo paradigma nell’applicazione del D.

Lgs.

231/2001, lo strumento legislativo che disciplina la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche.
La normativa del 231/2001, troppo spesso percepita come un mero obbligo formale, viene qui ri-interpretata come un’opportunità per promuovere una cultura della legalità all’interno delle aziende.

L’intesa mira a garantire un’applicazione uniforme e sistematica, superando interpretazioni disomogenee e approcci frammentari che ne hanno spesso minato l’efficacia.

L’obiettivo primario non è la punizione a tutti i costi, ma la prevenzione, stimolando le imprese ad internalizzare modelli organizzativi solidi e meccanismi di controllo efficaci.
Al cuore dell’iniziativa risiede la costituzione di un’architettura istituzionale innovativa: una cabina di regia interistituzionale e un gruppo di coordinamento permanente.
Questi organismi avranno il compito di condividere best practices, favorire lo scambio di informazioni e sviluppare una visione integrata e trasparente dei fenomeni criminali che investono il tessuto economico del Distretto della Corte d’Appello di Napoli.

Il ventaglio di reati presi in considerazione è ampio, includendo non solo quelli tributari, societari e informatici, ma anche quelli ambientali, quelli che ledono la fede pubblica, quelli che violano la sicurezza sul lavoro e quelli perpetrati attraverso organizzazioni criminali di stampo camorristico o transnazionale.

Il Procuratore Generale Aldo Policastro ha sottolineato come il decreto 231 rappresenti uno strumento potente per incentivare l’adozione di comportamenti virtuosi da parte delle aziende, riconoscendo che la responsabilità non può essere relegata ai singoli individui, ma deve coinvolgere l’intera organizzazione.

L’accordo, con una durata triennale, prevede un’analisi approfondita dei dati relativi alle violazioni del D.
Lgs.
231/2001, con l’obiettivo di identificare i percorsi investigativi più efficaci e armonizzare le metodologie operative.

Sono inoltre previste iniziative di formazione e sensibilizzazione rivolte non solo al mondo accademico, ma anche alla cittadinanza, promuovendo una maggiore consapevolezza dei rischi e delle opportunità legati alla legalità.

Il Generale di Divisione Alessandro Barbera ha rimarcato come l’intesa con l’Autorità Giudiziaria rappresenti un baluardo a difesa delle imprese oneste, che operano nel rispetto delle regole.
La Guardia di Finanza, in particolare, intensificherà le attività investigative, concentrandosi sulle aziende che non implementano sistemi di gestione del rischio in grado di prevenire i reati tipici della criminalità d’impresa, che spesso generano profitti illeciti attraverso pratiche anticoncorrenziali e distorsioni del mercato.

L’azione investigativa sarà mirata e selettiva, focalizzata sulla verifica dell’effettiva implementazione dei modelli di prevenzione e sulla sanzione di comportamenti contrari alla legge.

Il protocollo, dunque, non è solo un atto formale, ma un impegno concreto a rafforzare la capacità di contrasto agli illeciti amministrativi nelle imprese, promuovendo una giustizia più efficiente, trasparente e orientata alla prevenzione, in grado di tutelare l’economia legale e di favorire lo sviluppo sostenibile del territorio.

Rappresenta un passo avanti significativo verso un sistema economico più equo e resiliente.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -