Il “Patto Umbria per la Palestina”, siglato a Terni, incarna un atto di profonda responsabilità politica e morale, un segnale inequivocabile proveniente da una regione radicata in valori di accoglienza, dialogo e giustizia sociale.
Lungi dall’essere una semplice iniziativa locale, questo accordo rappresenta un contributo tangibile al dibattito internazionale sulla questione palestinese, un terreno complesso segnato da decenni di conflitto, occupazione e violazione dei diritti umani fondamentali.
Il patto, frutto della convergenza di forze politiche progressiste – Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra, Socialisti Italiani, Civici Umbri, Umbria Domani, Umbria per la Sanità Pubblica e Giovani Democratici – e realtà civiche, testimonia una volontà condivisa di superare l’inerzia e la retorica sterile, abbracciando un impegno concreto a favore del popolo palestinese.
La sua genesi è strettamente legata al successo elettorale di Stefania Proietti, Presidente della Regione, e Vittoria Ferdinandi, Sindaca di Perugia, figure simbolo di un’Umbria che aspira a un ruolo attivo nella promozione della pace e della giustizia globale.
L’intesa si articola attorno a tre pilastri fondamentali: il sostegno attivo alle iniziative che mirano al benessere e alla dignità del popolo palestinese, l’esortazione alle istituzioni a intraprendere azioni concrete per il riconoscimento dello Stato palestinese, e l’auspicio di sanzioni economiche e diplomatiche nei confronti di Israele, intese come strumento di pressione per indurre al rispetto del diritto internazionale e alla cessazione dell’occupazione.
La scelta di siglare il patto in Umbria, terra di San Francesco, custode di un’eredità millenaria di pace e di dialogo interreligioso, e di Aldo Capitini, intellettuale e pacifista che ha dedicato la sua vita alla difesa dei diritti umani e alla critica del potere, assume un significato simbolico profondo.
Il riferimento alla marcia della pace del 12 ottobre sottolinea l’impegno concreto dei promotori del patto, che vedono in essa un’occasione cruciale per rafforzare la mobilitazione a favore della pace e per sensibilizzare l’opinione pubblica.
Il “Patto Umbria per la Palestina” si colloca in un contesto globale di crescente preoccupazione per la situazione nei territori palestinesi occupati, e si pone come risposta alla spirale di violenza e alla negazione dei diritti fondamentali.
Le forze politiche umbre coinvolte riconoscono l’importanza di un impegno costante a livello nazionale, europeo e internazionale, in particolare nell’ambito dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per affermare il diritto alla sovranità e all’autodeterminazione del popolo palestinese, e per promuovere un futuro di convivenza pacifica e di prosperità condivisa.
L’iniziativa non si limita a una dichiarazione di intenti, ma si prefigge di tradursi in azioni concrete, stimolando un dibattito costruttivo e sollecitando un cambiamento di paradigma nelle relazioni internazionali.