Dominando la costa, Palazzo Crema si erge come un’imponente testimonianza storica a Termoli, abbracciando con la sua presenza la vivace scalinata che conduce al cuore del folklore locale e offrendo una prospettiva privilegiata sul borgo antico e la sua suggestiva torretta belvedere.
Dopo un lungo periodo di silenzio, quasi un’oblio durato quattro decenni, l’edificio riemerge, inaugurando una nuova stagione di vita grazie all’impegno del team di architetti e ingegneri di Campomarino.
L’avvio dei lavori rappresenta molto più di una semplice ristrutturazione; si tratta di una riappacificazione con il passato, una cura per una ferita che ha segnato profondamente il tessuto urbano e la memoria collettiva di Termoli.
Lo studio Gammieri, responsabile del progetto, sottolinea l’importanza di questo momento, definendolo un atto di restituzione alla città.
Palazzo Crema non sarà semplicemente un edificio restaurato, ma un simbolo tangibile del legame con le proprie radici, un punto di riferimento capace di evocare ricordi e ispirare nuove aspirazioni.
Il progetto si fonda su un approccio rigoroso e rispettoso dell’eredità storica.
Si evitano interventi radicali e si privilegia la conservazione dell’identità originaria.
L’obiettivo primario è garantire la sicurezza sismica e l’efficienza energetica, adeguando la struttura alle esigenze contemporanee senza comprometterne l’autenticità.
L’intervento si propone di ridare dignità a un luogo amato, riconsegnandolo alla collettività come spazio di incontro, bellezza e vitalità urbana.
La destinazione d’uso rispetta le configurazioni originarie: il corpo principale ospiterà residenze private, mentre il volume più basso, affacciato sul mare, sarà dedicato ad attività produttive, richiamando la memoria del laboratorio di lavorazione della calce e della falegnameria, luoghi storicamente rilevanti per la comunità termolese.
Gli architetti, con una sensibilità quasi archeologica, hanno “ascoltato” le pietre, ricostruendo le fasi di costruzione, studiando i prospetti e gli elementi distintivi dell’edificio.
Un dialogo costante con la Soprintendenza ha guidato le scelte progettuali, culminando nella selezione di colori sabbia e beige, in perfetta armonia con l’estetica del centro storico.
La volumetria rimane invariata, preservando l’equilibrio visivo e l’integrazione con il contesto urbano.
Il progetto non ambisce a creare qualcosa di nuovo, ma a riscoprire e valorizzare ciò che già esiste, restituendo a Termoli un pezzo significativo della sua storia.