martedì 30 Settembre 2025
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Sanità Molise: Emergenza Continua e Futuro Incerto

La sanità pubblica molisana, afflitta da un cronico stato di emergenza, si trova nuovamente di fronte a una cruciale fase di transizione.

Da quindici anni, nel contesto di un Piano di Rientro perentorio e sotto la gestione di un Commissario Straordinario, la regione si confronta con obiettivi programmatici che, ciclicamente, si scontrano con resistenze e timori per il futuro.
Il Programma Operativo 2025-2027, concepito per innalzare il livello dell’assistenza sanitaria, è ora al centro di un acceso dibattito, con forze politiche e operatori sanitari che sollevano preoccupazioni concrete riguardo a potenziali riduzioni di servizi e risorse.

Il nodo centrale della questione ruota attorno alla tenuta stessa del sistema sanitario regionale e alla capacità di garantire ai cittadini molisani un accesso equo a cure adeguate e gratuite.
Come sottolinea con forza Fernando Crudele, presidente dell’Ordine dei Medici di Isernia, la permanenza della popolazione sul territorio è intrinsecamente legata alla qualità dei servizi sanitari offerti.

L’incapacità della classe politica di intervenire con decisione, fronteggiando un sistema in crisi, configura una grave responsabilità nei confronti dei cittadini.

La disparità nell’onere fiscale, con i molisani che contribuiscono in misura superiore rispetto ad altri cittadini italiani, senza però ricevere un corrispondente livello di prestazioni, esacerba ulteriormente il malcontento e alimenta la percezione di un’ingiustizia strutturale.

Un’analisi più approfondita rivela un quadro allarmante.

Il piano di rientro, avviato nel 2007, non ha determinato una riduzione del debito sanitario, ma anzi ne ha visto una crescita esponenziale negli ultimi vent’anni.

Questa contraddizione solleva interrogativi legittimi sulla validità del modello gestionale attuale e sulla necessità di una revisione radicale degli approcci adottati.
L’esistenza protratta della Struttura Commissariale, con costi significativi per l’erario, appare sempre più incongruente se non si traduce in progressi tangibili per la sanità regionale.
La mancanza di coinvolgimento dei medici, figure chiave nel processo decisionale, sia da parte della politica che dalla stessa Struttura Commissariale, denota una profonda frattura tra gli attori coinvolti e una carenza di dialogo costruttivo.

L’ombra di un disegno politico volto alla centralizzazione dei servizi, con la progressiva riduzione o chiusura degli ospedali periferici a favore di una struttura unica a Campobasso, alimenta ulteriormente l’incertezza e demoralizza il personale sanitario.
In un contesto di tale precarietà, la difficoltà ad attrarre e trattenere professionisti qualificati nel Molise rappresenta una sfida cruciale, con ripercussioni dirette sulla capacità di garantire un’assistenza sanitaria di qualità.
La fuga di cervelli, un fenomeno sempre più diffuso, rischia di compromettere irreparabilmente il futuro del sistema sanitario regionale.
È imperativo, pertanto, che si affrontino con coraggio e trasparenza le questioni aperte, coinvolgendo attivamente tutti gli stakeholder, al fine di elaborare un modello sanitario sostenibile e orientato al benessere dei cittadini molisani.

La necessità di un’analisi costi-benefici rigorosa di ogni scelta e la ricerca di soluzioni innovative, in linea con le best practices nazionali e internazionali, sono elementi imprescindibili per affrontare questa emergenza con la serietà e l’urgenza che essa merita.

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