martedì 30 Settembre 2025
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Genova, emergenza crack: sindaca Salis chiede aiuto al Governo

La persistente emergenza legata allo spaccio e al consumo di sostanze stupefacenti, in particolare crack, continua a gravare sul tessuto sociale e urbano del centro storico di Genova, richiedendo un approccio complesso e coordinato.

La sindaca Silvia Salis, nel sottolineare la necessità di un intervento su scala nazionale, ha recentemente visitato il ‘drop in’ di vico della Croce Bianca, un punto di riferimento cruciale per l’assistenza a persone vulnerabili, gestito dall’associazione Afet.
Questo presidio, nato come sperimentazione voluta dalla precedente amministrazione e attualmente aperto fino all’una di notte, si trova al centro di un dibattito acceso, con alcuni residenti che lamentano un’aggravamento del disagio sociale nell’area circostante.
La realtà che si presenta è ben al di là di una mera questione di ordine pubblico, configurandosi come un intricato intreccio di problematiche sociali, sanitarie ed economiche.
La polizia locale, seppur impegnata in sforzi encomiabili e spesso al di là dei propri compiti istituzionali, si trova a fronteggiare quotidianamente situazioni di grave sofferenza legate all’uso di droghe, evidenziando la carenza di risorse specializzate in grado di offrire un supporto adeguato.
La sindaca ha quindi auspicato l’istituzione di un comitato straordinario per l’ordine e la sicurezza pubblica, un organismo che possa non solo prendere atto della gravità della situazione, ma anche definire un piano emergenziale strutturato, basato su un ascolto attento e continuo delle esigenze del territorio.

Tale piano dovrebbe integrare azioni di prevenzione, contrasto allo spaccio, riabilitazione e reinserimento sociale, coinvolgendo attivamente le comunità locali, le associazioni del terzo settore e gli operatori sanitari.

Silvia Salis ha poi rivolto un appello esplicito al governo centrale, sottolineando i limiti di competenza del Comune in una questione che assume una dimensione nazionale.

La sicurezza urbana non può essere relegata alla responsabilità dei sindaci, bensì richiedere un impegno condiviso e coordinato a livello governativo.

La crisi migratoria, con l’afflusso di minori non accompagnati (400 dall’inizio dell’anno, 9 solo nella notte recente), rappresenta un ulteriore aggravante della situazione, evidenziando la necessità di un supporto concreto da parte del governo e del Ministro Piantedosi.

Si tratta di una sfida complessa che trascende le capacità di gestione locale e che impone una visione strategica a livello nazionale, con l’allocazione di risorse adeguate e la definizione di politiche mirate a contrastare efficacemente le cause profonde del disagio e a garantire la sicurezza e la vivibilità del territorio.

La risposta a questa emergenza richiede un approccio multidisciplinare, che integri interventi di contrasto alla criminalità con politiche di inclusione sociale e sviluppo economico, promuovendo la coesione sociale e il benessere di tutti i cittadini.

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