Dopo un decennio di gestione commissariale, un periodo di transizione forzata che ha sospeso l’esercizio democratico a livello intermedio, le Province sarde riacquistano piena autonomia amministrativa con l’elezione di nuovi organi.
Le elezioni di secondo livello, culminate ieri sera, segnano un punto di svolta nel panorama istituzionale regionale, restituendo ai cittadini la possibilità di scegliere i vertici dei sei enti provinciali e di configurare i rispettivi Consigli.
I risultati, in larga misura, riflettono una consolidata tendenza politica.
In Gallura, Ogliastra e Sulcis Iglesiente, le coalizioni unitarie hanno potuto contare su un consenso pressoché inequivocabile, con Settimo Nizzi, sindaco di Olbia, e Alessio Seoni, primo cittadino sardista di Villagrande Strisaili, che si sono distinti con percentuali di voti ponderati eccezionalmente alte (94% e 82.681 rispettivamente), a testimonianza di una forte compattezza territoriale.
L’elezione di Mauro Usai, sindaco di Iglesias, nel Sulcis Iglesiente, appare ormai certa, pur restando in corso lo spoglio definitivo.
La dinamica elettorale a Nuoro evidenzia una particolare rilevanza della figura del commissario uscente, Giuseppe Ciccolini, sindaco Pd di Bitti, che ha superato il candidato di centrodestra Riccardo Uda, sindaco di Macomer, con un margine considerevole, sottolineando la capacità di un’amministrazione in continuità a mantenere un solido consenso.
Un quadro simile si delinea nel Medio Campidano, dove Giuseppe De Fanti, sindaco di San Gavino, ha prevalso sull’avversario Italo Carrucciu, sindaco di Lunamatrona, con un ampio vantaggio percentuale, dimostrando la forza di un progetto politico radicato nel territorio.
Tuttavia, il centrodestra ha saputo mantenere una significativa presenza, conquistando l’Oristanese con Paolo Pireddu, sindaco di Villaurbana, in una competizione che ha visto contrapporsi diverse sensibilità politiche, riflettendo una maggiore frammentazione del voto.
La partecipazione degli amministratori locali, con oltre l’80% degli aventi diritto che si sono recati alle urne, sottolinea l’importanza di queste elezioni per il futuro delle Province.
A fronte di una chiara prevalenza delle coalizioni di centrosinistra in quattro province su sei, le aree della Gallura e dell’Oristano rappresentano un baluardo per il centrodestra.
L’attenzione ora si concentra sulle elezioni dei Consigli provinciali nelle città metropolitane, le cui dinamiche determineranno il peso politico delle diverse forze in campo e definiranno la figura dei sindaci metropolitani, incaricati di guidare le aree urbane più importanti della Sardegna.
Il ritorno all’ordinario amministrativo apre nuove prospettive per lo sviluppo regionale e una più efficace gestione del territorio.