Giovani e Clima: Un’Onda di Speranza e un Appello al Cambiamento

L’emergere di una coscienza climatica tra le nuove generazioni rappresenta una fonte di rinnovato ottimismo, un segnale che illumina il percorso verso un futuro sostenibile.
Questa osservazione, espressa dall’arcivescovo di Porto Alegre, Sua Eminenza Cardinale Jaime Spengler, presidente della Conferenza episcopale brasiliana, si inserisce nel contesto di un evento internazionale sul clima che vede il coinvolgimento attivo del Vaticano e la partecipazione prevista del Papa.
Il risveglio giovanile non è un fenomeno isolato, ma una manifestazione globale di crescente preoccupazione per le conseguenze dei cambiamenti climatici.

Questa consapevolezza, alimentata da dati scientifici incontrovertibili e da esperienze dirette, stimola un impegno attivo nella ricerca di soluzioni e nella richiesta di azioni concrete da parte dei leader mondiali.
L’arcivescovo Spengler sottolinea come questa presa di posizione dei giovani infonda speranza, offrendo la possibilità di costruire insieme percorsi virtuosi che garantiscano una vita dignitosa per tutti, superando le disuguaglianze e le ingiustizie che spesso aggravano gli impatti ambientali.
Tuttavia, l’arcivescovo non esita a denunciare le radici profonde della crisi ecologica, individuandole in un modello di sviluppo dominato dalla tecnocrazia e da una fiducia ingenua nel potere illimitato della tecnologia e dell’economia.

Questo paradigma, che antepone l’uomo a Dio, rischia di trasformare l’umanità stessa nel principale pericolo per sé stessa e per il pianeta.

L’illusione di poter risolvere ogni problema attraverso il progresso tecnico ed economico, senza una profonda riflessione sui valori etici e spirituali, si rivela una trappola rischiosa.
Il decennale dell’enciclica *Laudato si’* di Papa Francesco rappresenta un momento significativo per riflettere su questo tema.

Il documento, definito da Spengler “paradigmatico”, ha segnato una svolta nella Dottrina Sociale della Chiesa, offrendo una visione integrale della crisi ecologica, che intreccia dimensioni ambientali, sociali ed economiche.
*Laudato si’* non si limita a denunciare i danni ambientali, ma invita a un cambiamento radicale nel modo di concepire il nostro rapporto con la natura e con le altre persone.
Richiede un’ecologia non solo “verde”, ma anche sociale, economica e culturale.
L’urgenza di agire è sottolineata con forza: i segnali di un pianeta in sofferenza sono inequivocabili, e il rischio di raggiungere un punto di non ritorno è reale.

L’inerzia e l’indifferenza non sono più opzioni percorribili.
È necessario un impegno collettivo, che coinvolga governi, imprese, comunità e singoli individui, per invertire la rotta e costruire un futuro più sostenibile e giusto per le generazioni a venire.

Questo implica non solo la riduzione delle emissioni di gas serra e la transizione verso fonti di energia rinnovabile, ma anche una profonda trasformazione dei nostri stili di vita e dei nostri valori.

Il futuro del pianeta, e di tutta l’umanità, dipende dalla nostra capacità di rispondere a questa sfida con coraggio, responsabilità e speranza.

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