La recente escalation di richieste rivolte ai Vigili del Fuoco torinesi, volte alla rimozione di manifestazioni di supporto alla Palestina – prevalentemente bandiere e striscioni – solleva questioni complesse che investono il ruolo del Corpo, i principi costituzionali e l’impiego delle risorse.
Una nota congiunta, elaborata dai sindacati Cgil-Fp (rappresentata da Nunzio De Nigris) e Usb-Vvf (con Danilo Molinaro), esprime la preoccupazione per questa tendenza, evidenziando come le centrali operative del comando torinese siano sempre più frequentemente sommerse da sollecitazioni provenienti dalle forze dell’ordine.
La questione cruciale risiede nella qualificazione giuridica di tali interventi.
I sindacati sostengono che l’ordinamento vigente non contempla l’intervento dei Vigili del Fuoco per attività di rimozione di materiale propagandistico, che, di per sé, non costituisce una minaccia alla sicurezza pubblica né incita all’odio o alla violenza.
L’azione di rimozione rientra, per definizione, nell’ambito delle competenze delle forze dell’ordine deputate al mantenimento dell’ordine pubblico, e non dovrebbe impattare sulle attività primarie di soccorso.
L’impiego del Corpo dei Vigili del Fuoco per tali mansioni non solo sottrae risorse preziose – personale, attrezzature e tempo – che potrebbero essere impiegate per affrontare emergenze reali e potenzialmente letali, ma incide negativamente sull’immagine del Corpo stesso, percepito come istituzione garante della salvaguardia della vita e della proprietà, e non come braccio operativo di presidi di controllo.
In un contesto geopolitico profondamente polarizzato e caratterizzato da una crescente sensibilità verso le questioni umanitarie, la gestione di tali situazioni richiede particolare cautela e sensibilità.
La Costituzione italiana garantisce e tutela il diritto di manifestare pacificamente il proprio dissenso e di esprimere opinioni politiche, anche quelle contrarie alle azioni di governi o organizzazioni internazionali.
Limitare tale diritto, attraverso l’impiego di risorse pubbliche per la rimozione di simboli di protesta, rischia di generare frizioni sociali e di minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
I sindacati sollecitano, pertanto, un immediato chiarimento sulle procedure operative, affinché il Corpo dei Vigili del Fuoco possa concentrare le proprie energie e risorse sulle missioni prioritarie di soccorso, preservando la propria dignità professionale e la fiducia che la collettività ripone in esso.
È fondamentale ristabilire un equilibrio tra l’esercizio delle competenze delle forze dell’ordine e la salvaguardia dei diritti costituzionali, garantendo al contempo un servizio di soccorso efficiente ed efficace.