venerdì 3 Ottobre 2025
8.8 C
Bologna

Coppola, scomparso a Porto Corsini: indagini su istruttori e competenze.

L’inchiesta sulla tragica scomparsa di Ugo Coppola, esperto subacqueo di 54 anni svanito nelle acque al largo di Porto Corsini il 13 agosto durante un’immersione sul relitto del Paguro, ha portato all’iscrizione a piede libero nel registro degli indagati di due persone.

L’azione della Procura della Repubblica, guidata dal procuratore Silvia Ziniti, si concentra su un’analisi complessa e approfondita, che va ben oltre la mera ricostruzione degli eventi immediati.

L’indagine non si limita a valutare la responsabilità dell’organizzazione della spedizione, curata dal gruppo Dive Planet di Rimini, ma si estende a una verifica meticolosa del percorso formativo intrapreso da Coppola per l’ottenimento delle necessarie licenze e certificazioni.
Questo aspetto cruciale mira a determinare se, nel processo di qualificazione dell’uomo, siano state trascurate o non adeguatamente affrontate problematiche di competenza tecnica, sicurezza e gestione dello stress subacqueo.
Si sospetta, in particolare, che possibili lacune o debolezze non siano state correttamente identificate e mitigate, compromettendo la capacità di Coppola di affrontare in sicurezza le condizioni operative dell’immersione.
Le operazioni di ricerca, condotte incessantemente dalla Guardia Costiera, con il supporto dei vigili del fuoco e di squadre di sommozzatori altamente specializzati, finora non hanno portato al ritrovamento del corpo.

La necessità di localizzare i resti di Coppola è imperativa per consentire l’esecuzione di esami autoptici dettagliati e l’analisi accurata dell’equipaggiamento utilizzato durante l’immersione.

Tali accertamenti scientifici si rivelerebbero fondamentali per accertare le cause precise del decesso e per escludere o confermare ipotesi riguardanti malfunzionamenti tecnici o condizioni ambientali avverse.

Elemento particolarmente rilevante emerso nel corso delle indagini è la testimonianza di un’ex istruttrice di subacquea, la quale ha affermato di aver rifiutato a Coppola il rilascio del brevetto in precedenza, motivando la decisione con difficoltà sia di natura tecnica che psicologica.
Questa testimonianza, se confermata, solleva interrogativi cruciali sull’idoneità dell’uomo a praticare immersioni in acque profonde e sulla possibile esistenza di vulnerabilità non opportunamente valutate.
Gli inquirenti stanno ora verificando la veridicità di questa testimonianza e stanno esaminando i documenti relativi al percorso di formazione di Coppola, alla ricerca di elementi che possano confermare o smentire le affermazioni dell’ex istruttrice.

L’obiettivo è ricostruire con precisione il quadro delle competenze e delle limitazioni dell’uomo, al fine di stabilire con certezza la dinamica degli eventi che hanno portato alla sua scomparsa e di accertare eventuali responsabilità.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -