mercoledì 1 Ottobre 2025
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Piombino in mobilitazione: l’acciaieria Liberty al centro dell’allarme sociale.

Piombino è in stato di allarme sociale.

La crisi che attanaglia Liberty Magona, con i suoi circa 500 dipendenti in stato di morosità salariale dal 12 agosto, ha generato una risposta corale che testimonia la profonda connessione tra la comunità locale e il destino dell’acciaieria.
Oggi, una manifestazione di proporzioni significative, stimata in oltre mille persone, ha invaso le vie della città, trasformando il corteo in un grido d’allarme e una richiesta di intervento urgente.

La mobilitazione, unita e determinata, ha visto la partecipazione non solo dei lavoratori della Liberty Magona, ma anche di studenti, rappresentanti delle istituzioni locali, e lavoratori provenienti da altre realtà industriali, creando un fronte compatto e trasversale.
“Questa partecipazione massiccia,” ha sottolineato Lorenzo Fusco della Uilm, “è la prova tangibile di una cittadinanza che rifiuta di abbandonare la fabbrica, custode di una storia industriale che ha plasmato l’identità di Piombino e rappresenta un pilastro fondamentale per la sua economia e il suo orgoglio.

“La questione Liberty Magona trascende la mera vertenza salariale.
È un nodo cruciale che incrocia temi di sviluppo economico, coesione sociale e futuro del territorio.

La chiusura o l’abbandono dell’acciaieria non solo priverebbe centinaia di famiglie di un reddito, ma minaccerebbe l’intera filiera industriale legata alla produzione di acciaio, con ripercussioni su settori come la cantieristica navale, l’ingegneria e la metalmeccanica.
Il sindaco Francesco Ferrari ha prontamente recepito l’urgenza della situazione, annunciando un incontro cruciale al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) in data 2 ottobre, anticipando la data inizialmente prevista per l’8 ottobre, come richiesto dai sindacati.

Questa accelerazione riflette la pressione esercitata dalla collettività e la consapevolezza che il tempo stringe.
La presenza istituzionale, con Fim, Fiom e Uilm in prima linea, è volta a sollecitare un intervento governativo deciso e risolutivo.
L’obiettivo primario è quello di rimuovere il gruppo Liberty dalla gestione dell’acciaieria e, parallelamente, di accelerare ogni possibile iniziativa volta a favorire l’accordo con Transteel, l’unico soggetto attualmente in campo che manifesta un interesse concreto per la rilevazione dell’impianto.
L’incertezza sul futuro di Transteel, tuttavia, amplifica le ansie dei lavoratori e della comunità, rendendo necessario un monitoraggio costante e un dialogo aperto con tutte le parti coinvolte.

Lo sciopero, con un’adesione totale, è un segnale forte che esprime la determinazione dei lavoratori a non arrendersi e a rivendicare il proprio diritto al lavoro e alla dignità.

La speranza è che l’intervento del governo, supportato dalla pressione popolare, possa sbloccare la situazione e aprire una nuova era per l’industria siderurgica di Piombino.

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