mercoledì 1 Ottobre 2025
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Alto Piemonte: Industria ferma, settori polarizzati, incertezza in agguato.

L’analisi congiunturale del secondo trimestre 2025 rivela una situazione di sostanziale immobilismo per l’industria nell’Alto Piemonte, un quadro che si riflette in maniera omogenea tra le quattro province, pur con Novara che esibisce una resilienza marginalmente positiva.
A livello aggregato, la produzione industriale registra un incremento dell’1%, un dato in linea con la performance regionale piemontese (+1,2%), ma che sottende una complessità strutturale più profonda.
La stagnazione generale è il risultato di una polarizzazione settoriale.
Comparti cruciali come quello tessile-abbigliamento (+0,4%), che storicamente ha rappresentato un pilastro dell’economia locale, e l’industria chimico-gommoplastica, caratterizzata da una stabilità che può essere interpretata come mancanza di dinamismo, appesantiscono il bilancio.

Un calo, seppur modesto (-0,7%), nelle “altre manifatture” amplifica ulteriormente la sensazione di rallentamento.

Pur contribuendo a mitigare questo quadro negativo, la crescita della metalmeccanica (+1,5%) e, soprattutto, quella vigorosa del settore alimentare e bevande (+5,2%) non sono sufficienti a trainare l’intero sistema produttivo verso una ripresa significativa.
Questa eterogeneità si traduce in differenze territoriali meno accentuate rispetto alla variabilità dei settori produttivi, ma comunque rilevanti.

Vercelli, in particolare, emerge come il territorio più problematico, segnato da una completa assenza di crescita.

Biella e Verbano-Cusio-Ossola registrano un incremento minimo (+0,3%), mentre Novara riesce a distinguersi con un dato positivo più marcato (+2,4%), probabilmente grazie a una sua specializzazione produttiva più orientata a mercati meno esposti alle attuali tensioni internazionali.
L’indagine, che ha coinvolto 599 imprese con oltre 23.000 addetti e un fatturato di 8,6 miliardi di euro, coglie un momento storico particolarmente delicato.

Come sottolinea Fabio Ravanelli, presidente della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte, questa fase di stallo si inserisce in un contesto nazionale di marcata incertezza.
Le continue oscillazioni sui dazi statunitensi, unitamente a un contesto geopolitico complesso e mutevole, generano un clima di profonda apprensione, con un impatto diretto sulle decisioni di investimento, sui consumi e sulla fiducia delle imprese.
Il rapporto euro-dollaro, con la sua volatilità, aggiunge un ulteriore elemento di incertezza, erodendo la competitività delle aziende locali.

Di fronte a questa situazione, Ravanelli sottolinea l’importanza di evitare interventi frammentati e dispersivi, privilegiando invece un approccio strategico volto a concentrare le risorse disponibili su strumenti di supporto concreto per le imprese.

L’attenzione deve essere focalizzata su investimenti in aree strategiche come l’innovazione digitale e l’efficienza energetica, ambiti in cui il sistema camerale sta intensificando i suoi sforzi.

Si tratta di stimolare la trasformazione e la resilienza del tessuto industriale, non solo per superare le attuali difficoltà, ma anche per garantire un futuro sostenibile e competitivo per l’Alto Piemonte.

La sfida è quella di convertire l’incertezza in opportunità, favorendo l’adozione di tecnologie e modelli di business innovativi che possano rafforzare la posizione delle imprese sul mercato globale.

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