06 settembre 2024 – 10:46
Nel cuore della notte, tra le mura del carcere milanese di San Vittore, si è consumata una tragedia che ha lasciato sgomenti e increduli gli operatori penitenziari. Un giovane di soli 18 anni, di origini egiziane, è stato vittima di un terribile incendio nella cella che condivideva con un altro detenuto. Le fiamme hanno avvolto il corpo dell’adolescente, carbonizzandolo e privandolo della vita in modo atroce.Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, ha reso nota la drammatica vicenda sottolineando come l’incendio sembri essere stato appiccato dai detenuti stessi, un gesto che purtroppo non è più raro all’interno delle carceri. Il segretario ha espresso preoccupazione per il crescente numero di suicidi e decessi tra i detenuti e gli agenti penitenziari, sottolineando come questa situazione tragica stia assumendo i contorni di una vera e propria guerra.La morte del giovane ragazzo egiziano si aggiunge a quella di altre decine di detenuti e agenti che hanno perso la vita dall’inizio dell’anno, creando un clima di tensione e disperazione all’interno del sistema carcerario italiano. È urgente affrontare le cause profonde di questo dilagante malessere che mina la sicurezza e la dignità delle persone coinvolte in un circolo vizioso difficile da interrompere.La comunità deve riflettere su queste tragedie umane che si consumano dietro le mura delle prigioni, mettendo in discussione il sistema penitenziario nel suo complesso e cercando soluzioni concrete per garantire il rispetto dei diritti fondamentali dei detenuti e la tutela della salute mentale degli operatori penitenziari. Solo così si potrà evitare che altre vite vengano sacrificate sull’altare della disperazione e dell’abbandono.