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Como-Cremonese: espulsioni e un monito sull’etica nel calcio

Il Giudice Sportivo della Serie A, Gerardo Mastrandrea, ha comminato sanzioni disciplinari che riaccendono il dibattito sull’etica e la gestione delle emozioni nel calcio professionistico.

Al centro della vicenda, l’espulsione del giocatore del Como, Jesús Rodríguez, e le conseguenti ripercussioni sulla panchina allenata da Cesc Fabregas.
L’atto scatenante è stato un gesto di Rodríguez, che durante la partita contro la Cremonese, ha colpito con una condotta definita “violenta” ad una gamba un avversario, in una dinamica che ha visto il pallone distaccato dall’azione di gioco.

L’atto, a suo dire, un’esplosione momentanea, non ha mancato di provocare un’espulsione immediata.
La decisione, seppur severa, ha riaperto il tema della soglia di tolleranza nei confronti di reazioni impulsive, anche quando apparentemente isolate, che possono compromettere l’integrità fisica degli altri atleti e danneggiare l’immagine del calcio.
La vicenda non si è conclusa con l’espulsione del giocatore.

La reazione di Cesc Fabregas, allenatore del Como, a seguito della decisione dell’arbitro, ha portato ad una seconda sanzione.

L’espulsione dell’allenatore è stata motivata da un comportamento ritenuto “intimidatorio” nei confronti dell’arbitro e dall’utilizzo di un’espressione giudicata “irrispettosa” al momento della notifica del provvedimento disciplinare.

Questo episodio pone il focus sulla responsabilità dei leader di squadra, allenatori in primis, nel mantenere la compostezza e promuovere un comportamento corretto, anche in situazioni di forte tensione emotiva.
La squalifica di tre giornate per Rodríguez e di due per Fabregas non è solo una punizione, ma un monito.

Richiama l’attenzione sulla necessità di rafforzare la cultura del rispetto all’interno del mondo calcistico, dalla formazione giovanile fino ai massimi livelli professionistici.

Si tratta di un sistema complesso, che deve prevedere un equilibrio tra la tutela dell’integrità fisica dei giocatori, il rigore disciplinare e la comprensione delle emozioni umane che spesso animano l’agonismo sportivo.
La vicenda del Como e della Cremonese, dunque, si configura come un episodio emblematico, un banco di prova per l’evoluzione del calcio verso un modello più etico e sostenibile.

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