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Orio al Serio: Svolta nell’inchiesta su evasione e contrabbando aeroportuale

Un caso di sofisticata evasione fiscale e contrabbando ha scosso l’ambiente aeroportuale di Orio al Serio, portando alla luce un sistema di furto e rivendita clandestina che coinvolgeva personale interno di una compagnia aerea low cost.
L’inchiesta, avviata a seguito di un arresto per traffico di sigarette di contrabbando e possesso di stupefacenti, ha rivelato un’organizzazione più ampia e strutturata, con implicazioni significative per la sicurezza aeroportuale e l’economia nazionale.

L’indagine, innescata dall’arresto del titolare di un bar locale trovato in possesso di un ingente quantitativo di tabacchi non dichiarati e una modesta quantità di cocaina, ha presto esteso la sua attenzione a due assistenti di volo, sospettati di essere attivamente coinvolti in un’attività di appropriazione indebita.

Questi ultimi, sfruttando la loro posizione privilegiata all’interno dell’aeroporto e durante le operazioni di volo, avrebbero sistematicamente sottratto merce destinata all’esportazione extra-UE, comprendente tabacchi lavorati, alcolici di marca, profumi di lusso e persino biglietti “gratta e vinci”.
Il modus operandi, apparentemente semplice ma altamente rischioso, si basava sulla capacità di eludere i controlli di sicurezza e di occultare la merce rubata durante i voli.

La vendita successiva avveniva attraverso canali illeciti, generando un significativo profitto per i responsabili e causando un danno considerevole all’erario.
Le operazioni di perquisizione condotte dalla Guardia di Finanza hanno portato al sequestro di una vasta gamma di beni, tra cui ingente contante, oltre 30 chili di tabacco lavorato, un considerevole numero di sigilli di sicurezza contraffatti (probabilmente utilizzati per falsificare la documentazione relativa alla merce), un notevole assortimento di profumi di marca, alcolici di pregio e una quantità superiore ai 3.000 biglietti per giochi a premi.
Di particolare rilievo il sequestro di un’autovettura elettrica, utilizzata non solo per il trasporto della merce rubata, ma anche come punto di stoccaggio temporaneo e, potenzialmente, come piattaforma per la commercializzazione illecita.

Questo caso solleva interrogativi cruciali riguardo alla vulnerabilità dei sistemi di controllo aeroportuali e alla necessità di rafforzare i protocolli di sicurezza per prevenire simili abusi.

L’azione della Guardia di Finanza non solo ha smantellato un’organizzazione criminale, ma ha anche evidenziato la crescente sofisticazione delle tecniche di evasione fiscale e contrabbando, che richiedono un approccio investigativo sempre più mirato e tecnologicamente avanzato.

Le conseguenze legali per i responsabili, oltre alle accuse di contrabbando e appropriazione indebita, potrebbero estendersi a reati contro l’amministrazione finanziaria e alla sicurezza pubblica, con possibili implicazioni anche per la compagnia aerea coinvolta.

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