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Femminicidio Cinzia Pinna: Nuovi Svolte e Interrogativi

L’indagine sulla tragica scomparsa di Cinzia Pinna, la giovane donna originaria di Castelsardo, si snoda attraverso un intricato labirinto di testimonianze, accuse e ipotesi investigative che coinvolgono figure chiave del panorama socio-economico di Arzachena.

Emanuele Ragnedda, l’imprenditore vitivinicolo, attualmente detenuto nel carcere di Bancali, fornisce resoconti agli inquirenti, cercando apparentemente di delineare un quadro più chiaro delle dinamiche che hanno portato al femminicidio.

Una delle figure al centro dell’attenzione è Rosa Maria Elvo, ristoratrice di San Pantaleo e amica di lunga data di Ragnedda, che è stata inserita nel registro degli indagati per favoreggiamento.

Ragnedda, nel suo racconto, si sarebbe dichiarato innocente nei confronti di Elvo, negando il suo coinvolgimento nelle fasi successive al delitto.

Tuttavia, la Procura di Tempio, guidata dalla sostituto Noemi Mancini, mantiene alta l’attenzione su di lei, indagando sull’ipotesi che abbia assistito, o addirittura partecipato, alla rimozione di effetti personali della vittima e alla pulizia della scena del crimine, un intervallo di dodici giorni cruciali tra la notte dell’omicidio, avvenuto nella tenuta Conca Entosa, e il ritrovamento del corpo.
Parallelamente, è sotto inchiesta anche Luca Franciosi, un giovane manutentore lombardo di 26 anni, con un impiego stagionale nella Costa Smeralda.
Franciosi, pur essendo conoscente di Ragnedda, non sembra condividere con Elvo un legame di amicizia profonda.
Il suo legale ha espresso la volontà di un interrogatorio tempestivo, suggerendo forse un desiderio di contribuire a fare luce sulla vicenda.
Un nuovo sopralluogo nella tenuta Conca Entosa, una vasta proprietà situata tra Palau e Arzachena, è stato programmato con la partecipazione di esperti forensi nominati dalla Procura e dai difensori di tutte le parti coinvolte.

La formalizzazione degli incarichi dei periti avverrà in caserma a Palau, prima di procedere con l’ispezione del luogo dove il corpo di Cinzia Pinna è stato occultato.
La presenza di Ragnedda al sopralluogo non è esclusa, un’istanza motivata dalla sua volontà di fornire ulteriori dettagli e chiarire aspetti ancora nebulosi della sua confessione.
L’autopsia, prevista per domani a Sassari, è un passaggio fondamentale per accertare dettagli cruciali sulla dinamica del femminicidio.

Il medico legale Salvatore Lorenzoni dovrà determinare se siano stati inferti altri colpi di arma da fuoco, oltre a quello riscontrato al viso durante la tomografia computerizzata, e se siano state consumate aggressioni sessuali antecedentemente all’omicidio.
L’analisi del corpo della vittima potrebbe rivelare elementi che, al momento, rimangono nell’ombra, contribuendo a ricostruire con maggiore precisione gli eventi che hanno portato alla tragica conclusione di questa vicenda.

L’indagine, complessa e delicata, si avvia verso una fase cruciale, con la speranza di fare piena luce sulla verità e assicurare alla giustizia i responsabili di questo terribile crimine.

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