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Liguria, redditi IRPEF: prevalgono i redditi bassi, segnali di disagio.

L’analisi della distribuzione dei redditi imponibili all’IRPEF in Liguria, desunta dalla recente indagine del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, rivela un quadro socio-economico significativo, con implicazioni per la politica fiscale e le strategie di welfare regionale.

La rilevazione, che considera il 2024 sulla base delle dichiarazioni dell’anno precedente, evidenzia una prevalenza di contribuenti con redditi inferiori a 29.000 euro, rappresentando il 70,2% del totale degli 1.199.819 soggetti liguri assoggettati all’imposta.

Questo dato, apparentemente consolidato, necessita di un’interpretazione più profonda, considerando l’inflazione e l’aumento del costo della vita che possono erodere il potere d’acquisto di queste fasce di reddito.
Un’analisi più dettagliata mostra come la fascia di reddito tra i 20.000 e i 29.000 euro sia la più ampia, con 262.385 contribuenti, suggerendo una concentrazione di lavoratori dipendenti e autonomi con redditi modesti, spesso impegnati a fronteggiare spese correnti e familiari.
La successiva fascia, tra 29.000 e 40.000 euro, conta 195.893 contribuenti, indicando una progressiva crescita del reddito medio, ma ancora ben lontana dalle soglie di benessere economico.

È notevole la presenza di 89.360 contribuenti con reddito negativo o fino a mille euro, una cifra preoccupante che riflette l’esistenza di situazioni di disagio economico, disoccupazione, precarietà lavorativa e, potenzialmente, difficoltà nell’accesso a servizi essenziali.
Questi dati richiedono interventi mirati di supporto sociale e politiche attive per il lavoro, al fine di favorire l’inclusione e la ripresa economica di queste famiglie.
Al vertice della distribuzione, una piccolissima minoranza, pari allo 0,14% del totale, dichiara redditi superiori a 300.000 euro.
Sebbene questa sia una quota limitata, il suo impatto sulla progressività del sistema fiscale è rilevante: è da queste fasce di reddito che provengono le risorse necessarie per finanziare i servizi pubblici e le misure di sostegno al reddito per le fasce più deboli.

L’analisi delle singole fasce di reddito, dalla più bassa (7.500-10.000 euro) alla più alta (200.000-300.000 euro), offre un quadro granulare della struttura economica ligure, evidenziando la distribuzione della ricchezza e le possibili disuguaglianze.
La progressiva diminuzione del numero di contribuenti man mano che si sale nella scala dei redditi è prevedibile, ma la disparità tra le fasce più basse e quelle più alte sottolinea la necessità di politiche che favoriscano una più equa distribuzione del reddito e che promuovano l’accesso a opportunità di crescita professionale e finanziaria per tutti i cittadini liguri.

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