In seguito all’inaspettato e drammatico episodio che ha visto un pastore coinvolto in un confronto con due lupi in Pian dell’Alpe, il personale del Parco Naturale delle Alpi Cozie ha attivato un protocollo di gestione specifico, volto a garantire la sicurezza di persone e bestiame, e a promuovere una coesistenza equilibrata tra uomo e fauna selvatica.
L’incidente, purtroppo, evidenzia la crescente prossimità tra le popolazioni di lupo, in fase di recupero demografico, e le attività antropiche, tradizionali e turistiche, in un territorio montano complesso e fragile.
L’ente di gestione delle aree protette, guidato da Luca Marello, ha immediatamente intensificato la sorveglianza del territorio, focalizzandosi sull’area interessata dall’aggressione.
Questo monitoraggio non si limita alla semplice rilevazione della presenza dei lupi, ma mira a decifrare le dinamiche comportamentali che hanno portato all’evento.
Si intendono analizzare le abitudini di movimento, le strategie di caccia, i livelli di familiarità con l’ambiente antropico e, soprattutto, eventuali segnali di abitudine o audacia nei confronti dell’uomo.
La gestione di questa situazione richiede un approccio multidisciplinare e coordinato.
L’ente parco sta collaborando attivamente con l’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, per valutare l’impatto dell’episodio nel contesto del Piano Nazionale di Monitoraggio dei Grandi Carnivori e per definire eventuali misure correttive.
Parallelamente, è in corso uno scambio continuo di informazioni con il Centro di Riferimento Regionale per i Grandi Carnivori del Piemonte, con la Città Metropolitana di Torino e con gli enti locali, per raccogliere dati e interpretazioni che possano chiarire le cause e le implicazioni dell’accaduto.
Il rischio di un’escalation del conflitto, seppur al momento non supportato da evidenze concrete, non può essere sottovalutato.
Un cambiamento nel comportamento dei lupi, caratterizzato da una progressiva perdita di timore nei confronti dell’uomo, potrebbe richiedere interventi mirati, quali l’implementazione di misure di dissuasione, la riorganizzazione delle attività antropiche e, in casi estremi, l’adozione di protocolli di gestione preventiva.
Il Parco lancia un appello alla responsabilità e alla prudenza.
È fondamentale evitare reazioni emotive e allarmistiche che potrebbero compromettere la serenità della comunità montana, ma è altrettanto cruciale non minimizzare la gravità dell’incidente e la necessità di un’attenta gestione del rischio.
L’approccio all’ambiente montano e alla sua fauna selvatica, in particolare, deve sempre basarsi sul rispetto della distanza di sicurezza, sulla consapevolezza della forza e dell’imprevedibilità degli animali selvatici e sulla prevenzione di comportamenti che possano involontariamente provocare reazioni aggressive.
Il Parco delle Alpi Cozie riconferma il proprio impegno verso le comunità locali, gli allevatori e tutti coloro che operano o fruiscono del territorio, perseguendo un equilibrio dinamico tra le esigenze di conservazione della biodiversità e la salvaguardia delle attività umane, consapevoli che la coesistenza tra uomo e lupo rappresenta una sfida complessa e in continua evoluzione, che richiede dialogo, collaborazione e un costante adattamento delle strategie di gestione.