mercoledì 1 Ottobre 2025
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La Sapienza: un faro di speranza per studiosi palestinesi

La Sapienza accoglie studiosi e giovani vite: un faro di speranza nel conflitto israelo-palestineseIn un gesto di profonda umanità e impegno accademico, l’Università La Sapienza di Roma sta aprendo le sue porte a studenti, docenti e giovani vulnerabili provenienti dalla Palestina, offrendo un’oasi di sicurezza e opportunità in un contesto devastato dalla guerra.

Un volo di Stato, coordinato con il ministro Bernini, sta per portare in Italia un gruppo di diciotto studenti palestinesi accompagnati dai loro familiari, in un percorso di ricongiungimento familiare complesso e urgente.
Questa iniziativa umanitaria si arricchisce dell’arrivo dei primi due docenti palestinesi, che assumeranno il ruolo di Visiting Professor presso l’ateneo romano.

Il loro contributo intellettuale si integrerà in un programma di ricerca e didattica supportato dal “Bando di Ateneo di Solidarietà”, un’iniziativa nata lo scorso maggio per fornire sostegno concreto a studiosi provenienti da aree di conflitto o a rischio.

La rettrice Antonella Polimeni, in persona, accompagnerà il gruppo da Amman, sottolineando l’importanza strategica di questa missione.

I due docenti, provenienti direttamente dalla Striscia di Gaza, saranno sottratti alle insidie del conflitto e avranno accesso a risorse accademiche e supporto logistico presso l’ateneo.

Questa azione si inserisce in un quadro più ampio di iniziative Sapienza, mirate a fornire assistenza a studiosi esposti a situazioni di pericolo e a garantire loro un ambiente sicuro per continuare la propria ricerca e il proprio insegnamento.

L’impegno dell’Università La Sapienza non si limita al mondo accademico.

Recentemente, è stata accolta una bambina palestinese di pochi mesi, insieme alla madre, alla sorellina e ai fratellini, presso il reparto di Pediatria del Policlinico Universitario Umberto I.
Questa azione si aggiunge all’assistenza già fornita a cinque piccoli pazienti oncologici, attualmente in fase di dimissione.
La rettrice Polimeni ha evidenziato come l’ateneo, con questo gesto, esprima indignazione per la perdita di vite civili e ribadisca il ruolo cruciale della comunità accademica internazionale nel fornire protezione, opportunità e un futuro di speranza.

I due Visiting Professor saranno ospitati nelle residenze universitarie e svolgeranno le loro attività presso i dipartimenti di Sanità pubblica e malattie infettive e di Psicologia dei processi di sviluppo e socializzazione, con il supporto di un gruppo di ricerca transdisciplinare.
L’introduzione di un bando di mobilità ad hoc, destinato a studiosi provenienti da paesi in difficoltà economiche o sociali, rappresenta una novità significativa per l’ateneo.
Questa iniziativa, approvata dal Senato Accademico, riserva una quota considerevole a docenti palestinesi.
Il “Bando di Ateneo di Solidarietà” ha stanziato 198.000 euro per un periodo di 90 giorni di attività e alloggio gratuito, con criteri di valutazione che includono l’esposizione a rischio del candidato, l’esperienza, l’autorevolezza, gli obiettivi di ricerca e i risultati attesi.
Una parte significativa (45%) dei fondi è stata destinata a studiosi provenienti dal Medio Oriente, con una particolare attenzione alla Palestina, a cui è riservato almeno il 60% delle risorse.

Questa iniziativa testimonia l’impegno tangibile della Sapienza nel supportare la popolazione palestinese e nel promuovere un futuro di pace e prosperità.

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