L’edizione 2023 del Masters 1000 di Shanghai ha visto l’inattesa eliminazione al primo turno di Lorenzo Sonego, uno dei tennisti italiani più attesi, ad opera del tedesco Yannick Hanfmann, attualmente al numero 159 nel ranking ATP.
Il risultato, un 2-6, 6-3, 6-1 a favore di Hanfmann, evidenzia non solo una sconfitta inaspettata, ma solleva interrogativi sulla condizione atletica e mentale del piemontese, numero 44 del mondo.
L’inizio del match suggeriva uno scenario differente.
Sonego, apparentemente in controllo, ha dominato il primo set con una prestazione solida, caratterizzata da un gioco aggressivo e pochi errori.
Tuttavia, il secondo parziale ha segnato una svolta significativa.
Il momento cruciale è stato il passaggio a vuoto sul 2-2, quando un errore di valutazione o una breve perdita di concentrazione hanno permesso a Hanfmann di strappare il servizio, innescando una spirale negativa per l’azzurro.
La difficoltà di Sonego non risiedeva solo nella capacità di Hanfmann di reagire e di imporre il suo gioco, ma anche nella sua incapacità di gestire la pressione e di mantenere la costanza dopo aver acquisito un vantaggio iniziale.
La resilienza dimostrata dal tedesco, capace di sfruttare al meglio le aperture create dalla perdita di lucidità dell’avversario, ha rappresentato la chiave del successo.
Il break subito nel secondo game del terzo set ha sancito de facto la conclusione prematura del percorso di Sonego nel torneo.
Questa sconfitta, oltre a un costo immediato in termini di punti ATP e potenziali guadagni, potrebbe rappresentare un campanello d’allarme per il team tecnico di Sonego.
Analizzare a fondo le cause di questa debacle, individuando i fattori psicologici e fisici che hanno contribuito a questa performance al di sotto delle aspettative, risulterà fondamentale per evitare repliche in future competizioni.
Il Masters 1000 di Shanghai, per Lorenzo Sonego, si trasforma in un’occasione di riflessione e di ripartenza.