giovedì 2 Ottobre 2025
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Torino

Torino: Studenti occupano Palazzo Nuovo, corteo per Gaza in migliaia.

Il cuore pulsante delle facoltà umanistiche torinesi, Palazzo Nuovo, è divenuto teatro di un’azione di occupazione da parte di collettivi studenteschi, intensificando un clima di protesta già in fermento.

L’azione, maturata dopo l’annuncio di un presidio permanente a sostegno della causa palestinese e una manifestazione di circa duecento persone sulla scalinata, testimonia l’escalation del dissenso studentesco.

Parallelamente, il corteo nato in risposta al blocco della Flotilla per Gaza, inizialmente concentrato di fronte al Comune, ha visto un’impressionante crescita partecipativa, raggiungendo un migliaio di persone.
L’onda di mobilitazione si è tradotta in un corteo in movimento, una colonna umana che ha invaso le strade cittadine, portando con sé un messaggio di solidarietà e denuncia.

In testa al corteo, lo striscione di USB – “Blocchiamo tutto” – esprimeva l’intento di interrompere le normalità e rivendicare un cambiamento radicale.
L’occupazione di Palazzo Nuovo e il corteo per Gaza non sono eventi isolati, bensì manifestazioni di un disagio profondo che serpeggia tra le nuove generazioni.
La guerra in Palestina, con le sue tragiche conseguenze umanitarie, ha risvegliato un’eco di rabbia e di senso di responsabilità negli studenti, che non si limitano a esprimere un generico appoggio alla causa palestinese, ma rivendicano un impegno attivo e concreto.
L’azione di Palazzo Nuovo, in particolare, simboleggia una presa di posizione contro le istituzioni accademiche, spesso percepite come silenziose o complici delle dinamiche geopolitiche che alimentano i conflitti.

L’occupazione non è solo una forma di protesta, ma anche un tentativo di riappropriazione degli spazi universitari, trasformandoli in luoghi di discussione, di riflessione e di azione politica.
Il corteo per Gaza, invece, rappresenta una forma di mobilitazione più ampia, che coinvolge non solo gli studenti, ma anche altri settori della società civile.
Lo striscione di USB, con il suo slogan incisivo, riflette una volontà di mettere in discussione l’intero sistema economico e politico, individuato come responsabile delle ingiustizie che alimentano i conflitti globali.
Le due azioni, pur diverse nelle modalità di espressione, convergono verso un obiettivo comune: denunciare la violenza, rivendicare la giustizia e costruire un futuro più equo e pacifico.

L’occupazione di Palazzo Nuovo e il corteo per Gaza sono, in definitiva, segnali di una nuova stagione di impegno civile e politico, in cui le nuove generazioni si fanno sentire e rivendicano il diritto di essere protagoniste del cambiamento.
La loro voce, forte e determinata, risuona nelle strade di Torino e si proietta verso un futuro incerto, ma carico di speranza.

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