giovedì 2 Ottobre 2025
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Sinner e Alcaraz: la fatica al centro del tennis moderno

L’intensità del circuito tennistico mondiale sta generando un dibattito cruciale sulla gestione della fatica e sull’ottimizzazione della performance degli atleti.
La progressiva espansione dei tornei, con eventi come i Masters 1000 che si protraggono per periodi significativi, induce i giocatori a compiere scelte strategiche sulla partecipazione, un tema ampiamente discusso da Jannik Sinner a seguito del suo trionfo a Pechino.

La necessità di selezionare gli impegni agonistici, bilanciando ambizioni competitive e tutela fisica e mentale, rappresenta una sfida sempre più pressante.
Carlos Alcaraz, con la sua decisione di rinunciare al Masters 1000 di Shanghai, ha offerto un esempio tangibile di questa tendenza, sottolineando implicitamente che la partecipazione a tutti gli eventi non è necessariamente la via più vantaggiosa per la carriera di un tennista.
Sinner stesso ha ammesso di aver già fatto scelte simili in passato, saltando tornei come quelli di Toronto e Montreal, in virtù di una valutazione ponderata delle esigenze del proprio organismo e della propria preparazione psicologica.
“Puoi sempre scegliere”, ha affermato, riconoscendo la possibilità di declinare impegni anche quando questi appaiono “obbligatori” nel calendario.
Questa capacità di discernimento e di priorizzazione si rivela particolarmente complessa per i giovani atleti, come lo stesso Sinner ha evidenziato, poiché la piena consapevolezza del proprio corpo e delle sue reazioni all’attività fisica richiede tempo ed esperienza.
La presenza di un team di professionisti – preparatori atletici, medici, psicologi – assume, in questo contesto, un ruolo di supporto fondamentale, fornendo indicazioni e consigli per affrontare al meglio le decisioni più delicate.
L’emozione di trionfare nuovamente in un luogo dove si è già conquistato un titolo, come Pechino, amplifica ulteriormente il significato di una vittoria.

La ricorrenza di quel successo del passato, due anni prima, rappresenta una pietra miliare nella carriera di Sinner, un momento cruciale in cui ha potuto esprimere un tennis di altissimo livello contro avversari di spicco.
Quel ricordo, un’impronta indelebile, continua a ispirarlo e motivarlo nel suo percorso sportivo.
La ripetizione di una performance vincente in un contesto familiare carica di significato la vittoria, trasformandola in un simbolo di crescita e resilienza.

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