giovedì 2 Ottobre 2025
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Comune di Bari

Occupazione UniBa: Studenti in sit-in contro gli accordi con Israele

Un’ondata di attivismo studentesco ha investito l’Università Aldo Moro di Bari, con un sit-in che ha visto l’occupazione di un’aula al secondo piano del palazzo Ateneo.

L’iniziativa, promossa da collettivi studenteschi come Udu e Cambiare Rotta, si configura come una vibrante espressione di solidarietà nei confronti della Global Sumud Flotilla, interrotta dalle autorità, e una richiesta pressante all’istituzione accademica di rivedere radicalmente le sue relazioni con lo Stato di Israele.

L’atmosfera nell’aula occupata era carica di simbolismo: slogan incisi sulla lavagna, tra cui il potente “Block the University, all eyes on the Flotilla”, e un mare di bandiere palestinesi sventolanti, testimonianza di un impegno profondo e condiviso.

Molti partecipanti indossavano la tradizionale kefiah, un segno di identità e di adesione alla causa, mentre lo slogan “Blocchiamo tutto” risuonava come un invito alla mobilitazione di massa, culminando nella proclamazione di uno sciopero generale per il 3 ottobre.
Rosangela Pavone, rappresentante studentesca, ha espresso l’insoddisfazione del collettivo per le timide prese di posizione finora assunte dall’UniBa, citando in particolare l’azione limitata dell’ex rettore Stefano Bronzini, che si è limitato a sospendere alcuni, ma non tutti, gli accordi con Israele.

Il movimento studentesco rivendica un impegno più deciso e una revisione completa di tutte le intese in essere, giudicate inaccettabili alla luce della situazione umanitaria e dei conflitti in corso.
L’occupazione rappresenta quindi un atto di disobbedienza civile, un tentativo di esercitare pressione sull’università affinché si schieri apertamente a favore dei diritti umani e del diritto internazionale.
Il gesto non è solo una protesta locale, ma si inserisce in un più ampio contesto di attivismo globale volto a contrastare l’apartheid israeliano e a promuovere una soluzione pacifica e giusta per il popolo palestinese.

L’iniziativa mira a sensibilizzare l’opinione pubblica, a stimolare un dibattito critico all’interno dell’università e a sollecitare l’attenzione delle istituzioni, al fine di contribuire a un cambiamento significativo nelle relazioni internazionali e a un futuro di dignità e libertà per tutti.
Il collettivo studentesco ribadisce la propria determinazione a proseguire la lotta fino al raggiungimento di un’azione concreta e risolutiva da parte dell’UniBa.

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