giovedì 2 Ottobre 2025
14.1 C
Torino

Dogliani: Arte, Comunità e Scuola si incontrano con Radis

Il 5 ottobre, alle ore 11:30, Dogliani si apre al dialogo con l’arte contemporanea attraverso l’inaugurazione pubblica dell’opera “Abetare (un giorno a scuola), 2025” di Petrit Halilaj, e l’apertura concomitante della mostra “Tutto ciò che tocchi cambia.

Tutto ciò che cambi, ti cambia”, a cura di Marta Papini.

L’evento, parte della seconda edizione di Radis, un ambizioso progetto di arte nello spazio pubblico promosso dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT in collaborazione con la Fondazione CRC, segna un’occasione unica di incontro tra arte, comunità e territorio.

“Abetare (un giorno a scuola), 2025” rappresenta un’immersione poetica nel mondo dell’istruzione, evocando immagini evocative di banchi scolastici, scarabocchi infantili e l’atmosfera palpabile di una giornata trascorsa tra i libri.

L’opera, frutto di un’interazione diretta con gli studenti delle scuole di Dogliani e dei Balcani, si configura come un atto di ascolto e di rielaborazione artistica, restituendo al pubblico la voce dei giovani attraverso un linguaggio visivo originale e coinvolgente.
Halilaj, noto per la sua capacità di coniugare elementi autobiografici, riferimenti culturali e una sensibilità profonda per le dinamiche sociali, crea un’opera che trascende la semplice rappresentazione, invitando lo spettatore a riflettere sul valore dell’educazione, sull’importanza della memoria collettiva e sulla forza trasformatrice dell’arte.
La mostra “Tutto ciò che tocchi cambia.

Tutto ciò che cambi, ti cambia”, ospitata nella suggestiva cornice della Chiesetta del Ritiro della Sacra Famiglia, amplifica il discorso artistico inaugurato da Halilaj.
Curata da Marta Papini, la mostra raccoglie opere di spicco provenienti dalle collezioni della Fondazione Arte CRT e della Fondazione CRC, offrendo un panorama variegato di pratiche artistiche contemporanee.
Il titolo, evocativo e carico di significato, sottolinea l’interconnessione tra l’opera d’arte, l’ambiente che la circonda e lo spettatore che la fruisce.

Le opere di Marina Abramović, Sol Calero, Chiara Camoni, Bracha L.
Ettinger, Dorothy Iannone e Nolan Oswald Dennis, pur nella loro diversità espressiva, condividono un comune interesse per l’esplorazione dei temi della trasformazione, dell’identità, del corpo, del tempo e della memoria.

L’allestimento, concepito per dialogare con lo spazio sacro della Chiesetta, crea un’esperienza immersiva che stimola la riflessione e l’introspezione.

Radis, attraverso questa doppia inaugurazione, si conferma come un progetto innovativo capace di portare l’arte contemporanea in luoghi inaspettati, promuovendo l’accessibilità e la partecipazione attiva della comunità.

L’evento non è solo una celebrazione dell’arte, ma anche un invito a reinterpretare il ruolo dell’arte nella società, come strumento di conoscenza, di dialogo e di crescita personale.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -