venerdì 3 Ottobre 2025
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Università di Bari: Osservatorio sull’Etica e le Relazioni Internazionali

L’impegno dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, in risposta alla crescente pressione studentesca, si configura come un punto di svolta cruciale nel dibattito sull’etica accademica e le relazioni internazionali.
In seguito a un acceso confronto, culminato in una giornata di mobilitazione in solidarietà con la popolazione di Gaza e con gli equipaggi della Global Sumud Flotilla, il Rettore Roberto Bellotti ha manifestato la propria disponibilità a sottoscrivere l’appello presentato dalle collettività studentesche Udu, Uds e Zona Franka.
L’iniziativa si concretizza nella promessa di istituire un osservatorio indipendente, deputato a vigilare e analizzare scrupolosamente ogni accordo in essere tra l’ateneo barese e istituzioni del settore bellico, nonché con università israeliane.
Questa misura, lungi dall’essere un mero gesto formale, rappresenta un primo, significativo passo verso una maggiore trasparenza e responsabilità nelle partnership accademiche.

L’appello studentesco, al di là della sottoscrizione del Rettore, mira a una revisione e, laddove necessario, alla rescissione di tali accordi, ritenuti incompatibili con i principi di pace, giustizia e diritti umani.
La comunità universitaria barese, attraverso le sue rappresentanze studentesche, intende attuare una profonda riflessione critica sulle implicazioni etiche e politiche delle collaborazioni internazionali, rifiutando compromessi che possano contribuire a perpetuare conflitti e violenze.

La coordinatrice di Udu, Sahar Locaputo, sottolinea l’intenzione di portare l’appello al Senato Accademico, al fine di amplificare la voce della comunità universitaria e garantire che le promesse vengano concretizzate.

Il processo di cambiamento, tuttavia, è percepito come un percorso a lungo termine, che richiederà un monitoraggio costante e una partecipazione attiva da parte di studenti, docenti e personale amministrativo.

La mobilitazione non si arresta con la sottoscrizione dell’appello.
Oggi, un’assemblea pubblica si terrà nell’atrio di Giurisprudenza e Scienze Politiche, seguita da un presidio cittadino organizzato davanti alla prefettura, per sensibilizzare l’opinione pubblica e rafforzare la pressione sulle istituzioni.
L’adesione allo sciopero generale indetto dai sindacati, prevista per domani, rappresenta un ulteriore segnale di solidarietà e impegno civile.
Bari, in questo contesto, si proietta come un centro di coscienza e attivismo, dimostrando di voler assumere una posizione chiara e coerente a sostegno dei diritti umani e della pace.

La battaglia per una università più etica e responsabile, tuttavia, è solo all’inizio, e richiederà un costante rinnovamento dell’impegno e una profonda riflessione critica.

L’iniziativa barese potrebbe fungere da modello per altre università italiane, incentivando un dibattito più ampio e costruttivo sul ruolo dell’istruzione superiore nel panorama internazionale.

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