venerdì 3 Ottobre 2025
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Orsi marsicani a rischio: scoperta genetica mette in pericolo la specie.

La tenuta stessa della popolazione di orsi marsicani, un simbolo di biodiversità unico nell’Appennino centrale, è oggi appesa a un filo, resa ancora più precaria da una scoperta scientifica di profonda rilevanza.
Una ricerca congiunta, condotta da un team multidisciplinare delle Università di Ferrara e Politecnica delle Marche, ha svelato un difetto intrinseco al metabolismo energetico di questi orsi, frutto di una mutazione genetica che ne compromette la vitalità a livello cellulare.

Il cuore della ricerca, pubblicata sulla prestigiosa rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, si focalizza sull’analisi del Complesso I del sistema respiratorio mitocondriale, un enzima cruciale per la conversione dei nutrienti in energia utilizzabile dalla cellula.
La mutazione identificata, già nota da studi preliminari, manifesta ora le sue conseguenze in modo allarmante: un’efficienza ridotta dell’enzima si traduce in un aumento della produzione di specie reattive dell’ossigeno, i radicali liberi.

Questi ultimi, notoriamente instabili e altamente reattivi, innescano un processo di stress ossidativo che accelera il deterioramento cellulare e, potenzialmente, l’invecchiamento prematuro dell’organismo.
La gravità della situazione è ulteriormente accentuata dalla storia demografica degli orsi marsicani.
L’isolamento geografico e le ridotte dimensioni della popolazione hanno favorito un elevato tasso di consanguineità, determinando una diffusione capillare della mutazione deleteria in tutti gli individui.
Questa condizione, sebbene non immediatamente manifesta con patologie evidenti, rappresenta un carico genetico pesante, che mina la resilienza della specie e ne riduce le capacità adattative a fronte di nuove sfide ambientali o patologiche.
Le analogie con patologie umane, come malformazioni congenite o deficit sensoriali, offrono un quadro delle potenziali conseguenze a lungo termine.
Tuttavia, la difficoltà di monitorare la salute di animali selvatici, soprattutto specie grandi e predatrici, rende complessa l’individuazione precoce di eventuali disturbi.
Il rischio è quello di assistere a un progressivo declino della popolazione, accompagnato da un aumento della suscettibilità a malattie infettive e a una minore capacità riproduttiva.
La scoperta non solo offre una chiave di lettura per comprendere la vulnerabilità degli orsi marsicani, ma sottolinea l’urgenza di implementare strategie di conservazione ancora più efficaci.

Oltre agli sforzi già in atto per contrastare la frammentazione dell’habitat e promuovere la genetica, si rendono necessarie ricerche mirate per valutare l’impatto reale della mutazione sulla salute degli orsi e per esplorare potenziali interventi, come l’introduzione di nuovi individui provenienti da popolazioni geneticamente diverse, pur considerando i rischi di un “genetic bottleneck” e di alterazione delle dinamiche ecologiche.
La sopravvivenza di questa iconica specie dipende dalla nostra capacità di interpretare correttamente i segnali che ci giungono dalla natura e di agire con tempestività e responsabilità.

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