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Tragico ritrovamento: potrebbero essere Ugo Coppola le cui ricerche sono riprese.

Una tragica scoperta ha scosso la costa pesarese: un corpo, recuperato nelle acque di Ponte Sasso, in prossimità di Marotta-Mondolfo, potrebbe appartenere a Ugo Coppola, il subacqueo pescarese di 54 anni scomparso il 13 agosto durante un’immersione esplorativa al relitto del Paguro, al largo di Ravenna.
L’avvistamento, effettuato questa mattina alle prime ore, ha immediatamente mobilitato le autorità marittime e le squadre di soccorso.

La Guardia Costiera di Marotta e di Fano, insieme ai Vigili del Fuoco e al personale medico, hanno lavorato in sinergia per il recupero del corpo e per garantire la dovuta gestione della situazione.
Le condizioni del corpo, segnate da un prolungato contatto con l’ambiente marino, suggeriscono un periodo di permanenza in acqua non breve.
La scomparsa di Ugo Coppola aveva destato grande preoccupazione e innescato una complessa operazione di ricerca, che aveva coinvolto diverse unità operative e tecnologie avanzate per la localizzazione subacquea.
Il relitto del Paguro, affondato decenni fa, rappresenta una meta ambita per gli appassionati di immersioni, ma anche un ambiente insidioso, caratterizzato da corrente e visibilità variabile, fattori che possono contribuire a rendere pericolose le esplorazioni subacquee.
L’identificazione formale del corpo, attualmente in corso, si baserà su rilievi antropometrici, impronte digitali e, se possibile, sul riconoscimento di elementi distintivi che possano confermare l’identità della vittima.

La Procura della Repubblica ha avviato un’inchiesta per accertare le cause del decesso, escludendo a priori cause violente e concentrando l’attenzione sulla possibilità di un incidente durante l’immersione o su condizioni mediche preesistenti che potrebbero aver contribuito alla tragedia.

Questo evento solleva interrogativi sulla sicurezza delle immersioni subacquee, sulla necessità di una formazione adeguata e di controlli più rigorosi per i subacquei, soprattutto quando si affrontano siti di immersione complessi come relitti affondati.
La comunità subacquea, profondamente colpita dalla notizia, si stringe attorno alla famiglia di Ugo Coppola, esprimendo il proprio cordoglio e la solidarietà.
L’episodio rimarrà un monito e un’occasione per rafforzare le misure di prevenzione e sicurezza nel mondo delle immersioni, al fine di evitare che simili tragedie si ripetano in futuro.

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