venerdì 3 Ottobre 2025
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Studenti occupano un’aula all’Università di Ancona per la Palestina

Un atto di disobbedienza civile ha interrotto le normali attività didattiche all’interno dell’Aula 1 della Facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche, a Ancona.
L’azione, portata avanti dal collettivo studentesco Gulliver, si configura come un gesto di solidarietà nei confronti della popolazione palestinese, esposta a una situazione umanitaria grave e contestata come genocidio da parte di diverse organizzazioni internazionali e voci critiche.

Il sit-in, annunciato con chiarezza agli operatori dell’ateneo e agli studenti presenti, prevede l’occupazione dell’aula fino al sabato successivo, trasformando temporaneamente lo spazio accademico in un luogo di espressione e di protesta.

La scelta del collettivo Gulliver, noto per il suo impegno sociale e politico, si inquadra in un contesto di crescente mobilitazione internazionale a sostegno del popolo palestinese, in particolare in relazione alla “Global Sumud Flotilla”, un’iniziativa volta a rompere il blocco di Gaza e a denunciare le condizioni di vita disumane imposte alla popolazione civile.

L’azione studentesca non si limita a una semplice manifestazione di dissenso, ma si presenta come un tentativo di sensibilizzazione nei confronti della comunità accademica e dell’opinione pubblica.
Il collettivo Gulliver intende stimolare un dibattito critico sulle cause e le conseguenze del conflitto israelo-palestinese, mettendo in discussione le narrazioni ufficiali e le politiche internazionali che, a loro avviso, perpetuano l’ingiustizia.

L’occupazione dell’aula rappresenta un atto di resistenza simbolico, volto a richiamare l’attenzione sulle responsabilità della comunità internazionale e a sollecitare interventi concreti per la protezione dei diritti umani e il rispetto del diritto internazionale.

Il gesto, pur nella sua natura pacifica e non violenta, pone l’Università Politecnica delle Marche di fronte a una sfida etica e politica, invitandola a prendere posizione in merito a una questione di rilevanza globale.
L’iniziativa solleva interrogativi fondamentali sulla libertà di espressione all’interno delle istituzioni accademiche, sul ruolo degli studenti come agenti di cambiamento sociale e sulla necessità di promuovere un’educazione critica e consapevole delle dinamiche geopolitiche che influenzano il nostro mondo.

L’evento, destinato a generare un ampio dibattito, testimonia la crescente sensibilità delle nuove generazioni verso le questioni di giustizia sociale e la loro volontà di agire concretamente per un futuro più equo e pacifico.

Il collettivo Gulliver si pone come voce di una crescente consapevolezza collettiva, invitando l’intera comunità accademica a confrontarsi con le complesse sfide del nostro tempo e a contribuire attivamente alla costruzione di un mondo più giusto per tutti.

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