venerdì 3 Ottobre 2025
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Napoli, caos pre Champions: arresti e indagini sulla violenza.

L’ombra della violenza si è abbattuta sulla città in vista dell’impegno europeo del Napoli, lasciando un bilancio amaro di fermi e segnalazioni amministrative frutto di un’indagine congiunta condotta dalla Digos e dalla Squadra Mobile.
Nel corso di verifiche approfondite su un gruppo di sei individui, tratti in arresto e successivamente sottoposti a controllo, le forze dell’ordine hanno ricostruito dinamiche allarmanti, evidenziando un quadro di preparazione e intenzionalità nell’atto aggressivo perpetrato ai danni di un gruppo di sostenitori dello Sporting Lisbona, giunti a Napoli per assistere alla partita di Champions League.

La gravità degli illeciti accertati ha portato alla decisione di disporre l’applicazione della misura cautelare dei domiciliari per tre persone, in attesa di un rito abbreviato che determinerà la loro responsabilità penale.

Le accuse contestate includono la violazione delle restrizioni imposte dal divieto di avvicinamento agli impianti sportivi (DASPO), una misura preventiva volta a contrastare la pregressa condotta violenta, e il possesso di oggetti atti ad offendere, in particolare fumogeni – spesso utilizzati per creare un’atmosfera intimidatoria – e coltelli, elementi che testimoniano un livello di escalation pericolosa.

Parallelamente agli arresti, tre ulteriori individui sono stati identificati e denunciati in stato di libertà.
Uno di questi, un uomo di trent’anni, è sospettato di aver partecipato attivamente all’aggressione, mentre gli altri due, un giovane di ventitré e un minorenne di soli sedici anni, sono accusati di aver ostacolato l’identificazione personale indossando indumenti e maschere che ne occultavano i tratti somatici, una pratica volta a eludere i controlli delle forze dell’ordine e a rendere più difficile l’eventuale rintraccio in caso di illeciti.
L’intervento delle forze dell’ordine, unitamente alla rapida attività di indagine, ha mirato a disinnescare un potenziale focolaio di tensione e a tutelare l’ordine pubblico e la sicurezza dei tifosi ospiti.
L’episodio solleva interrogativi profondi sulla cultura del tifo e sulla necessità di rafforzare i controlli e le misure preventive per contrastare la violenza negli stadi e nelle aree limitrofe, preservando al contempo il diritto di tutti a godere di un evento sportivo in un ambiente sicuro e rispettoso delle regole.

L’attenzione delle autorità rimane alta, con l’obiettivo di identificare e perseguire tutti i responsabili di questi atti deplorevoli, al fine di garantire un clima di pacifica convivenza e di civile passione sportiva.

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