venerdì 3 Ottobre 2025
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FAI d’Autunno: porte aperte sul cuore dell’Italia nascosta.

Le Giornate FAI d’Autunno, in programma l’11 e il 12 ottobre, rappresentano un’occasione straordinaria per immergersi nel cuore pulsante dell’identità italiana, un viaggio a tappe forzate attraverso la memoria collettiva e le emergenze nascoste del nostro Paese.
Ben oltre una semplice visita, si tratta di un’esplorazione sensoriale e intellettuale, un invito a riscoprire luoghi che narrano storie silenziose, testimonianze tangibili di un passato complesso e di un presente in continua evoluzione.
Quest’anno, la festa nazionale della cultura si apre con la suggestiva cornice del Palazzo del Viminale a Roma, un edificio che incarna la transizione tra il monumentalismo cesariano e il razionalismo giolittiano, un simbolo del potere esecutivo e dell’evoluzione dello Stato italiano.
L’apertura di questo edificio, normalmente inaccessibile, sottolinea l’impegno del FAI a rendere il patrimonio culturale fruibile a tutti, abbattendo le barriere fisiche e ideologiche.

Ma l’essenza delle Giornate FAI risiede nella miriade di luoghi aperti in contemporanea in 350 città, un mosaico variegato che spazia dalle residenze storiche ai siti industriali dismessi, dagli osservatori scientifici agli impianti di trattamento rifiuti.
Villa Verdi a Sant’Agata, ad esempio, non è solo la dimora dell’illustre compositore, ma un microcosmo di vita contadina e di passione per la terra, un luogo dove l’arte e la tradizione si fondono in un’armonia senza tempo.

Il campo 78 di Sulmona, invece, evoca le cicatrici della guerra, un promemoria toccante del sacrificio e della sofferenza umana, mentre l’ex carcere torinese Le Nuove ci confronta con le vicende drammatiche della Resistenza e della lotta per la libertà.

Questi luoghi, spesso dimenticati o marginalizzati, diventano potenti strumenti di memoria e di riflessione.
Accanto a questi monumenti storici e luoghi simbolo, le Giornate FAI valorizzano anche il patrimonio industriale e scientifico, aprendo le porte dell’ex Stabilimento Italsider di Bagnoli, un’area in piena trasformazione, dell’Osservatorio Etneo, custode dei segreti del vulcano, e del Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica di Torino, un esempio di come la scienza e la tecnologia siano al servizio della giustizia.

La visita a Barricalla, l’impianto di smaltimento rifiuti di Collegno, con le sue arnie di api che convivono in un ambiente apparentemente inusuale, evidenzia un approccio virtuoso alla sostenibilità ambientale e all’innovazione tecnologica.
A rendere tutto ciò possibile è l’impegno e la passione di oltre 15.000 volontari, molti dei quali giovani, che donano il loro tempo e le loro competenze per condividere storie e passioni con il pubblico.

Ogni luogo aperto è un piccolo scrigno di storie, di arte, di memoria e di innovazione, un tassello fondamentale del ricco e complesso arazzo che costituisce il patrimonio culturale italiano, un patrimonio da custodire, valorizzare e tramandare alle future generazioni.

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