venerdì 3 Ottobre 2025
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Torino

Torino, ondata di protesta pro-Palestina blocca la città

Torino si è risvegliata sotto il segno di un’ondata di mobilitazione pro-Palestina, una manifestazione di scontro e di richiamo che ha investito diverse aree cittadine.
Un corteo imponente, nutrito da una pluralità di soggetti sociali, si è sviluppato contemporaneamente in più punti, creando un panorama urbano complesso e denso di tensione.
L’epicentro della protesta si è delineato attorno all’area delle Ogr, le Officine Grandi Riparazioni, un luogo simbolo del tessuto industriale torinese, oggi convertito in polo tecnologico e digitale.

L’obiettivo dichiarato dei manifestanti è quello di rendere difficile, se non impossibile, l’accesso all’area, in segno di contestazione nei confronti degli eventi in programma nell’ambito dell’Italian Tech Week.
Il corteo, originato da Piazza di Città, è stato portato in marcia dai sindacati di base, dalla Cgil, in un’azione di sciopero generale che mira a paralizzare le attività economiche e a dare voce alle istanze di una parte significativa della popolazione.
Al corteo si sono uniti il coordinamento “Torino per Gaza”, un collettivo nato per sostenere la popolazione palestinese, e un flusso costante di studenti universitari, consapevoli del ruolo della comunità accademica nella denuncia delle ingiustizie globali.

Parallelamente, studenti delle scuole superiori si sono riuniti in Piazza Albarello, mentre ulteriori gruppi, provenienti da diverse zone della città, hanno dato appuntamento lungo Corso Vittorio Emanuele II, convergendo tutti verso l’obiettivo comune di contestare la presenza di figure di spicco del mondo tecnologico e politico internazionale.

L’evento collidesione tra la protesta pro-Palestina e l’Italian Tech Week, con la presenza di Jeff Bezos, John Elkann e Ursula von der Leyen, crea un’amara ironia: un momento di celebrazione dell’innovazione e del progresso tecnologico si sovrappone a una richiesta urgente di giustizia e di cessazione delle ostilità nel conflitto israelo-palestinese.

Questa giustapposizione amplifica la gravità del messaggio che i manifestanti intendono comunicare, denunciando la complicità del mondo economico e politico nelle dinamiche di potere che perpetuano la sofferenza umana.
Le conseguenze immediate della mobilitazione si fanno sentire nel traffico cittadino, ormai in stato di paralisi in molte zone, rendendo difficile la circolazione e accentuando la pressione sulle forze dell’ordine, schierate in forze per garantire l’ordine pubblico e la sicurezza dell’area delle Ogr.

La giornata si preannuncia quindi lunga e carica di significato, un momento di confronto e di pressione che riflette le profonde divisioni e le crescenti tensioni che caratterizzano il contesto globale.

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