sabato 4 Ottobre 2025
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Comune di Bari

Caparezza con gli studenti: voce di speranza per Gaza e Palestina

La voce di Caparezza si è unita al coro di studenti e sindacati baresi, un’eco di speranza e indignazione che risuona a sostegno della Global Sumud Flotilla e del popolo palestinese.
Il corteo, un flusso umano che percorre le strade, non è solo una manifestazione, ma un atto di resistenza simbolica, un rifiuto di assistere in silenzio alla perpetuazione di un conflitto che affonda le sue radici in dinamiche storiche complesse e in una spirale di sofferenza.
L’appello lanciato dal cantautore va oltre la semplice richiesta di giustizia a Gaza; è un monito a non permettere che l’attenzione mediatica si affievolisca, che il tema venga relegato ai margini del dibattito pubblico, alimentato da narrazioni semplificate e spesso distorte.

La “demonizzazione politica” di cui parla Caparezza è un rischio concreto: ridurre a facili etichette individui e comunità, negando la complessità del contesto e alimentando ulteriori divisioni.

La Global Sumud Flotilla, con il suo significato profondo di resistenza pacifica e resilienza, incarna un approccio alternativo alla risoluzione del conflitto, un’affermazione di solidarietà umana di fronte all’ingiustizia.

Il termine “Sumud” – resilienza, perseveranza, fermezza – rappresenta la capacità del popolo palestinese di mantenere la propria identità e speranza di fronte all’oppressione e alla disperazione.

La partecipazione popolare a Bari, come in altre città, testimonia una crescente consapevolezza della questione palestinese e un rifiuto di accettare lo *status quo*.

Non è solo una dimostrazione di solidarietà, ma anche un invito all’azione, un appello a superare l’indifferenza e a contribuire attivamente alla ricerca di soluzioni pacifiche e durature.
La speranza, come sottolinea Caparezza, risiede nella continuità della mobilitazione, nella capacità di mantenere viva l’attenzione pubblica e di contrastare le narrative che mirano a screditare la causa palestinese.

Questo richiede un impegno costante, un’analisi critica delle informazioni e una volontà di ascoltare voci diverse e spesso contrastanti.
La giustizia, per il popolo palestinese, non è solo un diritto, ma un imperativo morale per l’intera comunità internazionale.
E la mobilitazione di oggi è solo un passo, un atto simbolico che si alimenta della speranza di un futuro più giusto e pacifico.

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