venerdì 3 Ottobre 2025
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Campania: Allarme INPS, dati preoccupanti e futuro a rischio.

La recente pubblicazione del rendiconto regionale 202 dell’INPS dipinge un quadro complesso e allarmante per la Campania, un quadro che richiede un’analisi critica e interventi strutturali.

Al di là delle apparenze, i dati rivelano tendenze preoccupanti che minano la sostenibilità socio-economica del territorio.

Il calo demografico, in costante e inesorabile accelerazione, rappresenta il presupposto fondamentale di questa crisi.
La spopolamento delle aree interne e rurali non è un mero fenomeno statistico, ma una perdita di capitale umano, di know-how e di potenziale produttivo.

La mancata adozione di politiche mirate per contrastare questo declino aggrava ulteriormente la situazione, compromettendo il futuro della regione.
Parallelamente, l’aumento significativo della domanda di cassa integrazione, sia nella sua forma ordinaria che straordinaria, è un campanello d’allarme che segnala una fragilità diffusa nel tessuto produttivo.

Questa situazione è strettamente legata all’incremento della povertà, che colpisce sempre più famiglie e individui, erodendo il potere d’acquisto e alimentando disuguaglianze sociali.

L’apparente positività dei dati sull’occupazione, a un’analisi più approfondita, si rivela ambigua.
Le nuove assunzioni si concentrano prevalentemente su contratti a tempo determinato e part-time, forme di lavoro precarie che offrono scarse garanzie e limitano le prospettive di crescita professionale.

Questo modello di occupazione, anziché risolvere i problemi, li esacerba, generando insicurezza e frustrazione.
La disoccupazione giovanile e femminile, due indicatori cruciali del benessere sociale, continuano a registrare livelli inaccettabili.
La difficoltà per le giovani donne di accedere al mercato del lavoro, spesso a causa di ostacoli culturali, familiari e strutturali, rappresenta una perdita di talenti e un freno allo sviluppo economico.

L’istantanea che emerge da questi dati è quella di una regione in difficoltà, alle prese con sfide complesse che richiedono risposte immediate e innovative.

La UIL Campania, insieme ai sindacati confederali, ha da tempo segnalato queste problematiche e proposto soluzioni concrete, ma finora le risposte ricevute sono state insufficienti e non hanno prodotto effetti duraturi.

È imperativo invertire questa tendenza, sostenendo con forza il tessuto industriale esistente e promuovendo investimenti mirati alla riduzione dei costi energetici, un fattore cruciale per la competitività delle imprese.
È altrettanto fondamentale attrarre nuove realtà produttive, generando occupazione di qualità e valorizzando le competenze locali.
La riqualificazione dei servizi e del settore terziario, insieme all’adozione di politiche innovative per l’occupazione giovanile e femminile, sono elementi chiave per ridurre il divario che separa la Campania dal resto del Paese, soprattutto in aree come l’area metropolitana di Napoli, dove la situazione occupazionale è particolarmente critica.

La sfida è complessa, ma non insormontabile.

Richiede un cambio di paradigma, un approccio strategico che metta al centro il benessere dei cittadini e lo sviluppo sostenibile del territorio.

Un impegno corale, che coinvolga istituzioni, imprese, sindacati e società civile, è l’unica via per costruire un futuro migliore per la Campania.

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