sabato 4 Ottobre 2025
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Occupazione a Sapienza: Studenti in Piazza per la Palestina

L’onda di mobilitazione studentesca, già attiva nei dipartimenti di Lettere e Scienze Politiche, si è estesa ora alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Sapienza di Roma, segnando un’ulteriore escalation di protesta e dissenso.
L’azione, iniziata con la disinserzione del corteo sindacale diretto alla Flotilla, ha visto gli studenti convergere sull’ateneo, occupandone la facoltà e trasformandola in un centro nevralgico di attivismo.
L’occupazione non è un gesto isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di crescente preoccupazione per il conflitto israelo-palestinese e le conseguenti implicazioni umanitarie e geopolitiche.
I collettivi studenteschi, confluenti nel gruppo “Sapienza contro la guerra”, hanno dichiarato la loro intenzione di mantenere l’occupazione per la durata della notte, in segno di ferma opposizione alle politiche governative e alla narrazione dominante sulla questione palestinese.
Questa presa di posizione si configura non solo come un atto di protesta, ma anche come una rivendicazione di spazi di discussione e di azione politica all’interno dell’università, tradizionalmente percepiti come luoghi di neutralità e di apprendimento distaccato.

La mobilitazione si preannuncia quindi come un atto propedeutico a un’ulteriore azione collettiva: il corteo nazionale per la Palestina, previsto a Piazzale Aldo Moro.
L’occupazione della Facoltà di Giurisprudenza rappresenta quindi un punto di convergenza, un luogo di formazione politica e di riorganizzazione strategica per gli studenti prima di unirsi al più ampio corteo nazionale, ampliando così il raggio d’azione della protesta e rafforzando il messaggio di solidarietà verso il popolo palestinese.

L’azione studentesca evidenzia la crescente politicizzazione del mondo accademico e la volontà degli studenti di attivarsi concretamente per influenzare il dibattito pubblico e promuovere un cambiamento sociale, reclamando un ruolo attivo nella definizione delle politiche internazionali e nella ricerca di soluzioni pacifiche e giuste per la questione palestinese.

L’occupazione, lungi dall’essere un episodio marginale, si configura come un atto di resistenza civile e un’affermazione di valori di giustizia, solidarietà e impegno politico.

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