venerdì 3 Ottobre 2025
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Aggressione a Roma: medico aggredito dopo flash mob pro Palestina

Un medico, dirigente di Rifondazione Comunista, ha subito un’aggressione violenta a Roma, immediatamente dopo un flash mob a sostegno della Palestina.

L’episodio, avvenuto di fronte all’ospedale Spallanzani, ha visto il professionista brutalmente colpito con un casco da individui giunti in scooter, dopo avergli sottratto una bandiera palestinese.
L’aggressione, definita da Rifondazione Comunista come un atto gravissimo, solleva interrogativi urgenti sul clima di intolleranza e sulla sicurezza di chi esprime posizioni politiche, soprattutto in un contesto di crescente tensione internazionale.
La Fp Cgil, in una nota ferma e inequivocabile, ha denunciato non solo la viltà dell’atto, ma ha anche sottolineato come questo episodio non sia un evento isolato, bensì il culmine di una campagna diffamatoria e di delegittimazione che mira a soffocare le voci di dissenso e a impedire la sensibilizzazione sull’emergenza umanitaria in corso a Gaza e sulla responsabilità politica del governo italiano.
La manifestazione ‘Cento ospedali per Gaza’, a cui il medico partecipava, mirava a ricordare il sacrificio di oltre 1600 operatori sanitari palestinesi, donne e uomini, vittime dirette del conflitto, e a denunciare la complicità delle potenze occidentali.
Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha condannato con forza l’aggressione, ribadendo l’importanza del diritto alla manifestazione pacifica e alla libera espressione del proprio pensiero.
Rocca ha inoltre ricordato il significato profondo della mobilitazione, un atto di solidarietà nei confronti di coloro che, in prima linea, assistono e curano le popolazioni colpite dal conflitto, pagando con la vita il loro impegno umanitario.

La solidarietà e il sostegno al medico aggredito sono stati prontamente espressi anche dall’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, dove il professionista lavora.

Questo atto di violenza, al di là della gravità delle lesioni fisiche subite dal medico, rappresenta un attacco diretto alla libertà di pensiero e al diritto di manifestare il proprio dissenso, evidenziando una pericolosa escalation di intolleranza e un’urgente necessità di proteggere i diritti civili e le libertà democratiche.

L’episodio impone una riflessione profonda sulle responsabilità politiche e sociali che gravano sulla comunità, e sulla necessità di contrastare ogni forma di violenza e discriminazione.

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