Un’onda vibrante di persone, accomunate da un profondo senso di giustizia e compassione, ha animato le strade di Ascoli Piceno durante il corteo indetto in segno di solidarietà alla Flotilla per Gaza, vittima di un blocco ingiusto e di un’azione militare che ha interrotto la sua missione umanitaria.
L’evento, promosso da CGIL e USB, ha rappresentato una chiara espressione di dissenso e un appello urgente alla comunità internazionale.
Il corteo, un mosaico di volti giovani e maturi, ha fatto risuonare slogan di sostegno alla popolazione palestinese, intrecciati a critiche appassionate nei confronti delle politiche governative israeliane e delle scelte del governo italiano.
Le voci si sono levate contro l’ipocrisia percepita nel silenzio dei leader mondiali, accusati di essere complici di una situazione che si configura come una vera e propria catastrofe umanitaria.
Il percorso, attentamente scortato dalle forze dell’ordine, ha condotto i manifestanti presso la Prefettura, dove la segretaria provinciale della CGIL, Barbara Nicolai, ha lanciato un appello incisivo.
Nicolai ha stigmatizzato con forza la gravità del genocidio in atto a Gaza, invocando un immediato cessate il fuoco e la rimozione dell’assedio che affligge il territorio.
Ha sottolineato l’urgenza di un’azione concreta per sbloccare l’embargo umanitario e di aprire corridoi sicuri per l’accesso ai bisognosi, evidenziando come la negazione di aiuti essenziali costituisca una violazione dei principi fondamentali del diritto internazionale.
L’intervento della segretaria ha esteso la denuncia a un piano più ampio, denunciando le politiche economiche che, a suo dire, erodono i diritti sociali, dirottando risorse preziose verso il riarmo a discapito del benessere dei cittadini.
Ha riaffermato il sostegno alla Global Sumud Flotilla, evidenziando come la sua missione rappresenti un atto di coraggio e solidarietà che sfida l’oppressione e la disinformazione.
La segretaria ha esplicitamente invitato a schierarsi apertamente, rifiutando l’indifferenza e l’apatia, perché la violazione dei diritti umani non è un problema lontano, ma una sfida che riguarda direttamente ogni individuo.
Ha richiamato l’importanza di agire con determinazione, affinché i governi mondiali, compreso quello italiano, assumano una posizione coerente e attiva nella difesa dei diritti umani e nel contrasto all’ingiustizia, smettendo di osservare passivamente una tragedia che si consuma sotto gli occhi del mondo.
La manifestazione si è configurata dunque non solo come protesta, ma come un invito a una profonda riflessione etica e politica, un monito a non rinunciare alla speranza e alla capacità di agire per un futuro più giusto e umano.