venerdì 3 Ottobre 2025
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Ancona

Rimpatri, 47 espulsioni nel 2024: la Questura di Ancona contrasta la criminalità.

L’attività di contrasto alla criminalità da parte della Questura di Ancona si è concretizzata, nel corso del 2024, in ben 47 rimpatriazioni, un dato che riflette la complessità delle sfide poste dalla gestione dei flussi migratori e dalla necessità di tutelare la sicurezza territoriale.

L’ultimo provvedimento, che ha visto protagonista un cittadino rumeno di 40 anni, incarna una problematica ricorrente: quella di individui, già condannati e con un pregresso penale significativo, che rappresentano una potenziale minaccia per l’ordine pubblico.

L’uomo, in seguito a una pena cumulativa di sei anni di reclusione per una serie di reati, era gravato da una lunga lista di precedenti penali, che includevano reati contro gli agenti di pubblica sicurezza, come resistenza, oltraggio e lesioni, oltre a reati contro il patrimonio (ricettazione) e reati che ledono la Costituzione (vilipendio alla nazione).
Parallelamente, nei suoi confronti erano state emesse diverse misure di prevenzione, a testimonianza di una pericolosità sociale riconosciuta.

La procedura di rimpatrio, rigorosamente disciplinata dal diritto dell’Unione Europea, ha richiesto la convalida giudiziale da parte del Tribunale di Ancona.

Questa fase, essenziale per garantire il rispetto dei diritti fondamentali dell’individuo coinvolto, evidenzia la peculiare tutela riservata ai cittadini europei, in contrasto con le procedure più stringenti applicabili a soggetti terzi.

Il questore Cesare Capocasa ha sottolineato l’importanza di questa operazione, eseguita dall’Ufficio Immigrazione, per la sua capacità di rimuovere un elemento considerato destabilizzante per la sicurezza e l’ordine pubblico della provincia.
L’esecuzione della rimpatrio ha previsto il trasferimento dell’individuo all’aeroporto di Bologna, punto di partenza per il rientro nel suo paese d’origine, la Romania.
Questo caso, pur essendo emblematico, si inserisce in un quadro più ampio di attività di contrasto alla criminalità organizzata e di gestione dei flussi migratori, che richiedono un costante equilibrio tra l’applicazione della legge e il rispetto dei diritti umani, in linea con gli obblighi derivanti dall’appartenenza all’Unione Europea.
L’operazione testimonia l’impegno delle forze dell’ordine nell’assicurare un ambiente sicuro e protetto per la comunità locale, nel rispetto delle normative nazionali e internazionali.

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