Un’onda di mobilitazione popolare ha investito Asti e il Monferrato, esprimendo un profondo sentimento di urgenza e desiderio di pace in risposta ai drammatici eventi che affliggono Gaza.
Questa mattina, un corteo imponente, composto da oltre 1500 persone, ha attraversato le vie della città, rivelando un tessuto sociale animato da un impegno civico condiviso.
La partecipazione giovanile è stata particolarmente significativa, con più della metà dei manifestanti rappresentata da studenti, a testimonianza di una generazione consapevole e determinata a far sentire la propria voce.
L’organizzazione della mobilitazione ha previsto due punti di partenza simbolici: gli studenti si sono raccolti in piazza Roma, cuore pulsante della vita studentesca, mentre i lavoratori, rappresentati dalle sigle sindacali, si sono concentrati sotto la Prefettura, sottolineando la trasversalità del sentimento pacifico che animava la manifestazione.
La successiva convergenza in piazza San Secondo ha rappresentato un atto di unità, un affresco umano che ha riempito lo spazio pubblico di speranza e richiesta di cambiamento.
Dal palco, le voci degli studenti hanno incrociato quelle dei sindacalisti, creando un dialogo aperto e inclusivo.
Un giovane rappresentante del liceo classico Alfieri, con emozione, ha denunciato un gesto di vandalismo – lo strappo dei volantini affissi a scuola – che, paradossalmente, aveva rafforzato la determinazione del gruppo.
“Siamo tanti, siamo bellissimi”, ha esclamato, esprimendo un senso di forza collettiva e resilienza.
La conclusione del corteo è stata affidata a Luca Quagliotti, segretario provinciale della CGIL, che ha sintetizzato l’intero evento in una parola lapidaria: “Pace”.
Un invito all’azione, un imperativo morale che risuona nell’aria carica di attesa.
L’eco della protesta si è estesa anche alla serata precedente, con un altro corteo, numeroso (oltre 700 partecipanti), che ha percorso le vie cittadine fino all’ospedale Cardinal Massaia, dove si è svolto un toccante flash mob a cui ha preso parte anche il personale sanitario, simbolo di un impegno umanitario che va oltre i confini istituzionali.
Anche a Nizza Monferrato, la mobilitazione si è manifestata giovedì sera con circa 400 persone scese in piazza per chiedere un immediato cessate il fuoco a Gaza.
Questi eventi non sono semplici manifestazioni di protesta, ma espressioni di una profonda inquietudine e di una speranza ostinata in un futuro di convivenza pacifica.
Dimostrano come la società civile, in tutte le sue componenti, si senta chiamata a intervenire, a denunciare le ingiustizie e a promuovere valori di solidarietà e rispetto per la dignità umana, superando barriere generazionali e ideologiche.
Il messaggio che emerge è chiaro: la richiesta di pace è un imperativo condiviso, un dovere morale che coinvolge tutti.