sabato 4 Ottobre 2025
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Piemonte

Alessandria in Piazza: Diecimila Contro la Guerra a Palestina

Alessandria si è trasformata in un palcoscenico di profonda mobilitazione, accogliendo una manifestazione di proporzioni storiche: diecimila persone hanno calcato le vie della città, un numero senza precedenti per il capoluogo di provincia.
Lo sciopero generale indetto dalle organizzazioni sindacali Cgil e dai sindacati di base ha fornito lo sfondo a un corteo fiume, un’onda umana che ha attraversato il centro cittadino, esprimendo un forte dissenso e una condanna inequivocabile del conflitto in Palestina.
L’azione dimostrativa, caratterizzata da una dinamicità che ha sorpreso gli osservatori, ha deliberatamente modificato il percorso originariamente previsto, scegliendo di occupare il cavalcavia, un gesto simbolico che ha amplificato la sua visibilità e la sua portata.
L’impatto sulla viabilità è stato inevitabile, con le strade temporaneamente bloccate dal flusso incessante di manifestanti, un fiume di persone che si estendeva a perdita d’occhio, rendendo impossibile individuare la sua conclusione.

Il corteo ha poi incrociato il quartiere Cristo, un quartiere storico e popolare della città.

La partecipazione politica è stata significativa, testimoniata dalla presenza di Federico Fornaro, esponente del Partito Democratico-Italia dei Democratici Progressisti, a sottolineare come la questione palestinese abbia assunto una dimensione trasversale nel panorama politico locale.

Durante l’intera giornata, le dichiarazioni del ministro Salvini e della Lega alessandrina, relative agli scontri del giorno precedente nel tentativo di accesso alla stazione ferroviaria, hanno suscitato immediate e vigorose repliche.

Sinistra Italiana ha espresso una netta condanna di tale gestione dell’ordine pubblico, denunciando il tentativo governativo di delegittimare le proteste, mascherando una profonda preoccupazione per la complicità istituzionale percepita nel contesto del genocidio in Palestina.
La manifestazione si è configurata come un’affermazione del diritto fondamentale alla libertà di espressione, un diritto che, secondo gli esponenti di Sinistra Italiana, deve essere non solo garantito ma attivamente tutelato, soprattutto quando si alza la voce contro crimini di guerra e gravi violazioni del diritto internazionale umanitario.

L’evento ha richiamato l’attenzione sulla necessità di un’analisi critica delle azioni governative e sulla responsabilità collettiva nel contrastare l’ingiustizia e la violenza a livello globale, ponendo l’Alessandria di oggi come punto di convergenza di una coscienza civile in fermento.

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