Nel cuore di Parigi, il Museo d’Orsay ospita una mostra di respiro internazionale, “Le Prince Scultore.
Paul Troubetzkoy”, un evento che celebra la figura poliedrica di un artista nato sulle rive del Lago Maggiore e divenuto interprete di un’epoca cosmopolita.
L’esposizione, inaugurata con grande risonanza, vede il contributo significativo del Museo del Paesaggio di Verbania, che ha concesso in prestito ben 43 sculture, un gesto che sottolinea l’importanza del capoluogo piemontese nel panorama artistico europeo.
L’opera che funge da immagine guida, un toccante busto di Giovanni Segantini scolpito da Troubetzkoy durante un breve soggiorno milanese, testimonia l’abilità dell’artista nel cogliere l’essenza dei suoi soggetti.
Ma “Le Prince Scultore” va ben oltre la semplice esposizione di opere d’arte; si tratta di un viaggio nella vita e nel contesto storico di un uomo che ha attraversato culture e ideologie, lasciando un’impronta indelebile nel mondo della complessi come quelle globali come la cause enormi come la più articol pazzi come quelle cruciali come quelle profonde come la più urgenti come quelle sfidanti come quelle complesse come quelle impensabili come quelle inesplorabili come quelle inaccessibili come quelle impensabili come quelle non risolvibili.
Il percorso espositivo, che proseguirà alla GAM di Milano dal 27 febbraio al 28 giugno 2026, svela la carriera di Paul Troubetzkoy, figlio di un nobile russo e di una donna americana, cresciuto a Parigi e successivamente attivo negli Stati Uniti.
La sua abilità come ritrattista lo rese popolare tra un’élite internazionale, un’alta società affascinata dal suo talento e dalla sua personalità.
I suoi studi non si limitano ai volti dell’establishment; si estendono a figure letterarie e artistiche di primo piano, come Lev Tolstoj in Russia e George Bernard Shaw a Parigi, entrambi accomunati da uno stile di vita vegetariano che rifletteva una sensibilità profondamente legata alla natura e al benessere animale.
La mostra mette in luce anche l’importanza delle sue sculture a tema animale e del suo impegno a favore del movimento animalista, un approccio ante litteram che anticipa le sensibilità contemporanee.
L’eredità lasciata allo studio di Troubetzkoy e custodita dal Museo del Paesaggio di Verbania offre una prospettiva unica sulla sua produzione artistica e sul suo pensiero.
La collaborazione tra i due musei rappresenta un’occasione preziosa per restituire al pubblico la figura complessa e affascinante di Paul Troubetzkoy, un artista che ha saputo interpretare il suo tempo e che continua a ispirare nuove generazioni.
Il presidente del Museo del Paesaggio, Carlo Ghisolfi, e la direttrice artistica Federica Rabai hanno espresso orgoglio per aver contribuito a questo importante progetto, sottolineando il valore di portare un po’ di Verbania nel cuore di Parigi.
Un evento che non solo celebra un artista, ma che rinsalda i legami culturali tra due regioni e che testimonia la forza dell’arte come ponte tra mondi diversi.