Il cortometraggio “Goppà”, opera del regista sardo Roberto Pili e sostenuto dalla produzione di Francesco Pili, incassa un ulteriore, significativo riconoscimento internazionale.
L’opera, che si distingue per la sua profonda autenticità culturale e la potenza narrativa, si è aggiudicata il premio come miglior cortometraggio italiano nella sezione “Best Italian Short Film” del prestigioso SamhainBaucogna International Film Festival (SBIFest) – Monthly Competition 2025.
L’iniziativa, celebrata mensilmente, si pone come vetrina per produzioni cinematografiche provenienti da ogni angolo del globo, dimostrando un’apertura e un interesse eccezionali verso il cinema indipendente e di nicchia.
Questo traguardo non rappresenta un punto di arrivo, bensì un passaggio cruciale verso un evento ancora più significativo.
Il regolamento del festival prevede che, tra i vincitori delle varie competizioni mensili, una selezione di titoli particolarmente meritevoli sarà invitata a contendersi il premio assoluto nel Grand Finale, previsto a novembre 2025 nella pittoresca cittadina portoghese di Vila Real de Santo António.
L’evento culminante offrirà al pubblico l’opportunità di immergersi in tre giorni di proiezioni dedicate alle opere finaliste, creando un dialogo culturale tra registi, attori e appassionati provenienti da diverse nazioni.
“Goppà” si presenta come un cortometraggio immerso nella lingua e nella tradizione sarda, una scelta artistica che amplifica l’impatto emotivo e la risonanza culturale della narrazione.
Il film esplora le dinamiche complesse di un incontro carico di tensioni e rimpianti, mettendo in scena la difficile riconciliazione tra Giuse (interpretato magistralmente da Giuseppe Ungari) e Paolo (Pierpaolo Massa), quest’ultimo rientrato a Cagliari dopo vent’anni trascorsi dietro le sbarre.
Il ritorno di Paolo riapre vecchie ferite, sollevando interrogativi sul peso del passato, sulla possibilità di redenzione e sulla fragilità dei legami umani.
La presenza di Valter Coculo, nel ruolo di Valter, aggiunge ulteriore spessore alla trama, mentre la colonna sonora, firmata dal talentuoso DJ ICE ONE, contribuisce a creare un’atmosfera suggestiva e intensamente evocativa.
Il film non si limita a raccontare una storia, ma offre uno spaccato di realtà, un’indagine profonda sull’animo umano e una riflessione sul significato di giustizia e perdono.
La scelta di rappresentare un tema così complesso attraverso la lente della cultura sarda eleva l’opera a un livello di significato universale, capace di toccare le corde emotive di spettatori provenienti da diverse estrazioni culturali.