sabato 4 Ottobre 2025
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Genova

Ubu re: cinquant’anni di teatro, un cerchio che si chiude.

Il cartellone “Ubu re scatenato”, in scena dal 16 ottobre, rappresenta per me, Emanuele Conte, figlio di Tonino, fondatore del Teatro della Tosse, molto più di una semplice performance: è la conclusione di un viaggio, un cerchio che si chiude dopo cinquant’anni di attività.

Un percorso costellato di scelte coraggiose, di una profonda riflessione sulla società che ci circonda e di un impegno costante nel contrastare l’ipocrisia, un’ipocrisia che continua ad affliggere la nostra epoca.
La storia del Teatro della Tosse affonda le sue radici in un’esigenza di cambiamento, in un desiderio di proporre un’alternativa al panorama teatrale genovese dell’epoca.
Mio padre, Tonino Conte, insieme ad Aldo Trionfo e al maestro Lele Luzzati, animati da un’energia giovanile e da una visione condivisa, concepirono un luogo dove la sperimentazione e l’audacia potessero fiorire.
La scelta di una ex-discoteca in salita della Tosse, da cui il nome del teatro, fu emblematica: un luogo marginale, da riqualificare, destinato a diventare un punto di aggregazione e di fermento culturale.
L’8 ottobre 1975, con “Ubu re” di Alfred Jarry, firmato dalle sceneggiature di Lele Luzzati e dalla regia di Tonino Conte, nacque ufficialmente il Teatro della Tosse, un evento che risuonò immediatamente nel cuore del pubblico.
Ricordo, ancora bambino, l’atmosfera vibrante di quei primi anni, il profumo della polvere di legno, la sensazione di partecipare a qualcosa di rivoluzionario.

Nel corso degli anni, il Teatro della Tosse ha saputo reinventarsi, spostando la sua sede in diverse location, fino a trovare la sua collocazione attuale nel quartiere di Sant’Agostino, una scelta mirata a rafforzare il legame con il centro storico e a favorire la partecipazione di un pubblico ampio e diversificato.
La costante ricerca di spazi performativi non convenzionali – che ha portato a spettacoli in luoghi suggestivi come la Diga, la Fiumara e addirittura su una nave – ha sempre contraddistinto l’identità del Teatro della Tosse.
Questa propensione all’innovazione, unita alla capacità di interpretare il gusto del pubblico e di cogliere le istanze del territorio, ha permesso al teatro di superare momenti di difficoltà e di mantenere un ruolo di primo piano nel panorama culturale ligure.

Il mio rapporto con Lele Luzzati, figura centrale nella storia del teatro, è stato intenso e formativo.
Inizialmente mi occupavo dell’organizzazione, ma gradualmente mi sono avvicinato alla scenografia, affiancando il maestro e imparando sul campo un mestiere complesso e affascinante.
Sono profondamente grato a Maifredi, che mi ha affidato il mio primo compito di scenografo, un’opportunità che ha segnato l’inizio del mio percorso professionale.
Il Teatro della Tosse ha attraversato tempeste, come la crisi del 2006 e le conseguenze della pandemia Covid.
Ma, come sottolinea mio padre, ogni difficoltà rappresenta un’occasione per trovare nuove soluzioni, per rafforzare il legame con il pubblico e per rinnovare la propria identità.
Oggi, il teatro può contare su un solido bilancio, su un pubblico affezionato e su un team di professionisti appassionati, pronti a raccogliere la sfida del futuro e a continuare a portare avanti un’eredità di coraggio, creatività e impegno civile.

“Ubu re scatenato” è il simbolo di questo percorso, un tributo alla memoria di mio padre e del maestro Lele Luzzati, e una promessa per il futuro del Teatro della Tosse.

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