lunedì 20 Ottobre 2025
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Bandiere palestinesi ad Assisi: un gesto di solidarietà nel giorno del Patrono

Il 4 ottobre ad Assisi, città custode del messaggio francescano, la celebrazione del Patrono d’Italia si è intrecciata con un sottile, ma eloquente, linguaggio simbolico.

Mentre la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni presiedeva le cerimonie nella Basilica Superiore di San Francesco, un mosaico di bandiere palestinesi, esposte in maniera spontanea e non organizzata, ha arricchito il paesaggio della piazza antistante.

Non si trattava di una dimostrazione politica strutturata, bensì di un’espressione individuale, un’eco silenziosa di compassione e solidarietà che risuonava nel cuore della giornata.

Questi vessilli, in diverse dimensioni e disposizioni, hanno creato un contrasto suggestivo con l’imponenza della Basilica e l’aura di solennità del momento.
Una bandiera di dimensioni considerevoli giaceva distesa sull’erba verde, mentre un’altra, più piccola, era stata posizionata con cura sulla statua equestre di San Francesco, come a voler accostare il messaggio di pace universale con la sofferenza del presente.

L’atto, apparentemente semplice, racchiude un significato profondo.

In un contesto globale segnato da conflitti e disuguaglianze, l’esposizione di queste bandiere rappresenta un richiamo tangibile alla necessità di dialogo, comprensione e aiuto concreto verso le popolazioni colpite dalla guerra in Medio Oriente.

È un’affermazione silenziosa che pone al centro i valori fondamentali del francescanesimo: la pace, la fraternità, l’accoglienza del diverso, la cura per i più vulnerabili.

La presenza delle bandiere palestinesi non ha interrotto il decoro della cerimonia né generato tensioni.
L’atmosfera generale è rimasta improntata a raccoglimento e serenità, in linea con lo spirito della giornata.

I presenti, molti dei quali pellegrini e visitatori provenienti da diverse parti d’Italia e del mondo, hanno interpretato questo gesto come un’espressione di umanità, un invito a riflettere sulla responsabilità collettiva di fronte alla sofferenza altrui.
Assisi, città simbolo della fraternità universale e custode del patrimonio spirituale di San Francesco, continua a rappresentare un punto di riferimento per la promozione della pace e del dialogo interculturale.
Il 4 ottobre, la sua voce si è arricchita di un’eco particolare, un sussurro di speranza e di solidarietà che si leva dalle bandiere palestinesi e si confonde con il messaggio intramontabile di San Francesco: “Buona pace a tutti”.
La presenza di questi simboli, in questo luogo iconico, sollecita una riflessione più ampia sui principi che guidano l’agire umano e sulla necessità di tradurre in azioni concrete l’ideale di una pace duratura per tutti i popoli.

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