lunedì 6 Ottobre 2025
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Vandalismo e simboli neofascisti: cresce la tensione ad Alessandria

Ad Alessandria e in diverse località della provincia, atti vandalici segnati da simboli e messaggi evocativi di ideologie di estrema destra hanno recentemente sollevato preoccupazioni e interrogativi sulla sicurezza e la coesione sociale.
Gli episodi, che hanno colpito un Palazzo di giustizia, una filiale bancaria a Castelnuovo Scrivia e un muro a Sale, presentano una precisa matrice simbolica e linguistica, suggerendo un’operazione deliberata e potenzialmente coordinata.
A Castelnuovo Scrivia, la filiale Intesa Sanpaolo è stata oggetto di un’azione vandalica particolarmente eloquente.

Sulle vetrate sono state proiettate, con precisione, frasi incisive come “Rapina la banca”, “Strozzina” e l’insistente richiesta di “Belsito libero”, firmate con la sigla “Nar”.
Questa sigla, carico di significati storici, rimanda ai Nuclei Armati Rivoluzionari, organizzazioni eversive degli anni Settanta e Ottanta, caratterizzate da una forte impronta neofascista e da azioni dirette contro l’ordine costituzionale.
L’associazione del nome “Belsito” a questa sigla alimenta l’ipotesi di un riferimento a Pasquale Belsito, figura di spicco all’interno dei Nar, generando ulteriore ambiguità e possibili allusioni politiche.

La presenza di tre croci celtiche, simbolo ambiguo che ha assunto significati diversi nel corso della storia, aggiunge un ulteriore livello di complessità interpretativa.

Le reazioni delle autorità locali riflettono la cautela necessaria in queste circostanze.
Il sindaco Gianni Tagliani ha espresso la difficoltà di trarre conclusioni definitive data la mancanza di certezze, sottolineando come la sigla “Nar” possa essere interpretata in modi diversi e come l’identità di “Belsito” sia incerta.

Questa cautela, sebbene comprensibile, evidenzia anche la necessità di un’indagine approfondita che possa chiarire le motivazioni e gli obiettivi di questi atti.

A Sale, nel Tortonese, i graffiti si estendono a ulteriori bersagli, aggiungendo nuovi nomi a quelli già presenti.
Oltre alla reiterata richiesta di “Belsito libero”, emergono riferimenti a Giuseppe Sala, sindaco di Milano, e Marco Biagi, economista e dirigente pubblico tragicamente scomparso.
Questi nomi, apparentemente disconnessi, suggeriscono un’estensione del bersaglio ideologico e una volontà di colpire figure percepite come rappresentanti di un sistema politico o economico da abbattere.

Il coinvolgimento del parroco nella segnalazione degli atti vandalici sottolinea la gravità della situazione e l’impatto negativo sulla comunità locale.

Le indagini, affidate ai Carabinieri, si concentrano sull’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza degli istituti di credito e delle telecamere comunali, nella speranza di identificare i responsabili e far luce sulle dinamiche che hanno portato a questi atti.
La complessità degli atti, la presenza di simboli e riferimenti storici e politici, e la potenziale coordinazione suggeriscono un’operazione deliberata volta a generare tensione sociale e a diffondere messaggi ideologici di matrice estremista.
La capacità di decifrare il significato profondo di questi simboli e riferimenti sarà fondamentale per comprendere le motivazioni e gli obiettivi di chi ha perpetrato questi atti e per contrastare efficacemente la diffusione di idee estremiste.

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