lunedì 6 Ottobre 2025
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Graffito Queer a Bolzano: la Proposta di Galateo e le Tensioni Politiche

Un atto di contestazione vibrante, un graffito che si eleva come un grido: “Galateo morto is queer joy”.

Apparso nei prati del Talvera, a Bolzano, vicino all’iconica scultura dell’Orso Pippo, l’atto vandalico, adornato di cuori, si configura come una risposta diretta alla decisione del Vice Presidente provinciale Marco Galateo di rimuovere la bandiera arcobaleno dalla sala stampa della Giunta.
L’evento ripropone un precedente, ricalcando lo stile di un’altra azione di protesta che, circa un anno prima, aveva preso di mira il Questore Paolo Sartori, segnalando un’escalation di tensioni e una crescente polarizzazione nel panorama politico locale.

La reazione di Galateo, espressa attraverso un post sui social media, rivela un profondo turbamento, trasformato però in una ferma rivendicazione del proprio impegno.

Lungi dal cedere alle intimidazioni, Galateo denuncia l’ipocrisia di una “campagna per la pace” che si manifesta con “campagne di odio e offese personali” culminate in minacce di morte.
Afferma con chiarezza la propria inamovibilità: difendere la libertà di tutti, anche quella di coloro che non condividono le sue opinioni, è il suo principio guida.

Rifiuta categoricamente la logica della rappresaglia, sottolineando l’importanza di mantenere una distinzione fondamentale: “noi siamo diversi da loro”.

La sua determinazione è incrollabile: le minacce lo rafforzano e lo spingono a proseguire il suo percorso con ancora maggiore convinzione.
La vicenda non poteva non suscitare una risposta formale da parte delle istituzioni provinciali.
Il Presidente Arno Kompatscher ha espresso piena solidarietà a Galateo, ribadendo con forza il rifiuto di qualsiasi forma di violenza e intimidazione come strumenti per influenzare il dibattito politico.
Kompatscher ricorda, con un monito esplicito, che il fondamento di una società libera e democratica risiede nel rispetto del dialogo, del confronto e della discussione pacifica.

L’episodio solleva interrogativi profondi sulla delicatezza del rapporto tra rappresentanza politica e diritti delle minoranze, evidenziando come decisioni apparentemente marginali possano innescare reazioni intense e complesse.

La rimozione di un simbolo, la bandiera arcobaleno, diventa, in questo contesto, un potente catalizzatore di emozioni e un terreno di scontro ideologico che mette a dura prova la tenuta della convivenza civile e la capacità delle istituzioni di garantire un ambiente di rispetto e sicurezza per tutti i cittadini.
La vicenda impone una riflessione sulla necessità di costruire ponti, promuovere l’inclusione e combattere ogni forma di intolleranza e discriminazione, al fine di preservare i valori fondamentali di una società pluralista e democratica.

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