La Valle d’Aosta, custode di un mosaico linguistico complesso e ricco di storia, porterà a Didacta Italia 2025, a Trento, una riflessione profonda e strategica sull’importanza del riconoscimento e della valorizzazione dei plurilinguismi all’interno del sistema scolastico, affiancandola alla difesa e all’evoluzione delle piccole scuole come pilastri del tessuto educativo e culturale.
L’evento, dal 22 al 24 ottobre, si configura come un’opportunità cruciale per il dibattito e la condivisione di buone pratiche in un contesto nazionale che si confronta sempre più con la diversità linguistica e culturale.
La Sovraintendenza regionale agli studi, in un’iniziativa che unisce competenza istituzionale e ricerca accademica, collabora con l’Università della Valle d’Aosta e con l’istituzione scolastica Abbé J.
M.
Trèves di Saint-Vincent, capofila della Rete Petits noeuds, per offrire un programma articolato.
Il seminario del 22 ottobre, intitolato “Plurilinguismi: una risorsa per il benessere emotivo, l’inclusione e l’apprendimento linguistico”, si propone di superare la tradizionale concezione monolinguale dell’istruzione, focalizzandosi su come la consapevolezza e l’utilizzo di più lingue possano contribuire positivamente non solo allo sviluppo cognitivo degli studenti, ma anche al loro equilibrio emotivo e alla loro capacità di costruire relazioni interpersonali inclusive.
L’approccio non sarà meramente teorico, ma orientato alla pratica, con l’obiettivo di fornire agli educatori strumenti concreti per gestire la ricchezza linguistica presente in classe, promuovendo un ambiente in cui ogni studente si senta valorizzato e supportato nel proprio percorso di apprendimento.
Si analizzeranno modelli di didattica interlinguistica e translanguaging, esaminando come la mobilitazione di tutte le risorse linguistiche degli studenti possa facilitare la comprensione, l’espressione e la creazione di significato.
Il workshop del giorno successivo, dedicato alle “Piccole scuole: presidi educativi e culturali del territorio e laboratori di innovazione didattica”, esplorerà il ruolo cruciale che queste istituzioni svolgono, spesso in contesti marginali o rurali, per garantire l’accesso all’istruzione e preservare l’identità culturale locale.
Si affronteranno le sfide legate alla gestione di risorse limitate e alla necessità di garantire un’offerta formativa adeguata, evidenziando come la flessibilità, l’innovazione e la capacità di adattamento siano fattori chiave per il successo di queste scuole.
Il focus sarà sulla loro capacità di sperimentare nuove metodologie didattiche, di creare legami con il territorio e di promuovere la partecipazione attiva della comunità, trasformandosi in veri e propri laboratori di innovazione pedagogica.
Il contributo delle piccole scuole, in particolare nel contesto valdostano, non è solamente un aspetto legato all’istruzione, ma una questione di salvaguardia del patrimonio culturale e linguistico.










