mercoledì 8 Ottobre 2025
18.7 C
Comune di Bari

Università a Bari: polemica sull’idoneità degli studenti.

La recente polemica sollevata da una docente dell’Università di Bari, in merito all’idoneità di alcuni studenti al corso di Medicina, ha innescato un acceso dibattito che tocca corde profonde del sistema universitario italiano.

Le affermazioni, che suggerivano una preferenza per studenti provenienti da percorsi liceali specifici e una certa età ideale per l’accesso alla professione medica, sono state prontamente contestate dal Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini.
La reazione del Ministro non si limita a una semplice disapprovazione, ma evidenzia una divergenza di principi fondamentali che definiscono l’identità stessa dell’istituzione universitaria.
L’università, per sua natura, si configura come un luogo di apertura, di inclusione e di riconoscimento del merito, indipendentemente dall’origine sociale, culturale o dal percorso formativo precedente.

Limitare l’accesso al sapere medico sulla base di criteri arbitrari come il tipo di liceo frequentato o l’età anagrafica, contrasta apertamente con questi valori fondanti.

L’importanza del “semestre aperto”, un’iniziativa volta a mitigare le disparità di accesso alla professione medica, viene sottolineata proprio in questo contesto.
Questo semestre rappresenta un’opportunità cruciale per studenti che, pur non avendo avuto accesso a corsi di preparazione privati, possono dimostrare il proprio potenziale attraverso un percorso di orientamento e valutazione.

Ridurre il valore di questa iniziativa con affermazioni discriminatorie significa precludere a molti giovani talentuosi la possibilità di realizzare le proprie aspirazioni e contribuire al sistema sanitario nazionale.

La polemica trascende la specifica vicenda barese e pone l’attenzione su una questione più ampia: la necessità di ripensare i criteri di accesso ai corsi di laurea, soprattutto quelli a numero chiuso.

L’obiettivo dovrebbe essere quello di garantire pari opportunità a tutti i candidati, premiando il merito effettivo e il potenziale di apprendimento, piuttosto che penalizzare sulla base di presupposti preconcetti o stereotipi sociali.

Un sistema universitario equo e inclusivo è un investimento nel futuro del Paese, perché permette di valorizzare il talento di ogni individuo e di creare una società più giusta e meritocratica.

Il ruolo dell’Ateneo e della docente coinvolta è ora quello di affrontare l’accaduto con responsabilità e trasparenza, promuovendo un dialogo costruttivo e un clima di rispetto all’interno della comunità universitaria.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -