martedì 7 Ottobre 2025
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Tempesta protezionistica: a rischio il Made in Italy e la pasta.

Una tempesta protezionistica si abbatte sul prestigioso marchio “Made in Italy”, mettendo a serio rischio la vitalità di un settore cruciale per l’economia nazionale e per la percezione internazionale dell’Italia.

L’annuncio di dazi impositivi, con un picco del 107% sulla pasta, da parte dell’amministrazione Trump non è semplicemente una misura commerciale, ma un attacco diretto all’identità agroalimentare italiana e alla sua capacità di competere globalmente.

L’impatto potenziale è devastante.

Il raddoppio del costo di un piatto di pasta per i consumatori americani, oltre a scoraggiare l’acquisto, aprirebbe un varco inesplorato per i prodotti di “Italian sounding”, imitazioni spesso di qualità inferiore che sfruttano l’associazione positiva con l’Italia per ingannare i consumatori.
Questa ondata di prodotti fasulli minerebbe la reputazione e il valore del vero Made in Italy, penalizzando duramente le aziende italiane, sia quelle primarie che quelle di trasformazione, che hanno investito ingenti risorse per costruire la loro presenza sui mercati esteri.
Il Molise, regione simbolo della tradizione pastaria italiana, è particolarmente vulnerabile.

Aziende come La Molisana, frutto di anni di duro lavoro, innovazione e dedizione alla qualità, vedono ora compromesso il loro accesso a un mercato strategico, con il rischio concreto di veder svanire i risultati di un percorso di crescita basato sulla competenza e sulla valorizzazione delle proprie radici.
La questione non si limita a un mero conflitto commerciale.

Le accuse di “dumping” mosse dagli Stati Uniti, ovvero vendita sottocosto, appaiono pretestuose e funzionali a un disegno più ampio: spingere le produzioni italiane a trasferirsi in territorio americano, a scapito dell’occupazione, della qualità e della preservazione del patrimonio culturale.
È imperativo che l’Italia, con l’ausilio dell’Unione Europea, reagisca con fermezza.
Non si tratta solo di difendere un prodotto alimentare, la pasta, ma di proteggere un intero sistema di valori: la dieta mediterranea, la cultura del lavoro artigianale, la reputazione di un Paese che ha saputo coniugare tradizione e innovazione.
La difesa del grano italiano, elemento primario della filiera, va di pari passo con la garanzia di un giusto riconoscimento del valore della pasta, un’eccellenza che rappresenta un’icona dell’identità italiana nel mondo.
È necessaria una risposta politica ed economica coordinata, che coinvolga tutti gli attori della filiera, per contrastare le distorsioni del mercato e tutelare il futuro di un settore chiave per l’economia e la reputazione dell’Italia.
L’azione deve essere proattiva, mirando non solo a mitigare i danni immediati, ma a rafforzare la posizione dell’Italia come leader mondiale nella produzione di alimenti di qualità e sostenibili.

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